Lettera aperta del Manfredonia Calcio al Presidente Macalli
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Lettera aperta del Manfredonia Calcio al Presidente Macalli
Caro Mario,
non avrei mai pensato di rivolgermi direttamente a te, ed in siffatta forma, ma ritengo sia arrivato il momento in cui posso dire, senza ombra alcuna di smentita, che la misura è ormai colma.
Ti scrivo a distanza di 48 ore dalla turpe, vile e gratuita aggressione subìta dal preparatore atletico del Manfredonia Calcio, Rosario Sabella, in quel di Sant'Antonio Abate (campo designato dalla Lega Pro stante l'indisponibilità di quello di Scafati) e, nonostante il tempo giova nello smorzare i toni e forse anche l'indignazione, resto fermamente convinto che si sia andati decisamente oltre ogni più paziente comprensione.
Appare grave che un tesserato del Manfredonia Calcio venga malmenato senza alcuna ragione o colpa specifica, ammesso e non concesso che possano esistere situazioni in cui l'uso della forza è legittimo, ed è ancora più grave ed imperdonabile che tali violenze siano state perpetrate dal personale adibito alla sicurezza dello stadio, meglio conosciuti come "steward". Un ruolo fondamentale, nella nuova organizzazione che ci stiamo dando, per fronteggiare gli episodi di violenza che rischiano di minare per sempre l'immagine dello sport più affascinante e coinvolgente che possa offrire l'intero panorama. Non è accettabile in alcun modo sapere che gli stessi che dovrebbero garantire le basilari condizioni di sicurezza sono coloro i quali arbitrariamente trattengono ed indirizzano verso il sottopassaggio, e picchiano un tesserato della squadra ospite.
Sono avvilito ma al tempo stesso fortemente motivato e pronto a qualunque genere di iniziativa possa restituire dignità, professionalità, correttezza e rispetto ad una categoria calcistica che diventa sempre più ostaggio di violenti e di divieti che non trovano fondamento in alcun dato oggettivo.
A questo proposito non ti nascondo che la scelta stessa di far disputare la gara, tra i padroni di casa della Scafatese ed il Manfredonia, senza permettere alla tifoseria sipontina di presenziarvi è stata una decisione che ancora non riesco a comprendere appieno. Evidentemente mi manca qualche elemento, e non so quale potrebbe essere, visto che le motivazioni addotte dal Prefetto competente non trovano fondamento nei dati in nostro possesso. Per tua comodità, infatti, ti ricordo che il divieto di trasferta per i tifosi manfredoniani derivava dalla stima che la presenza del pubblico scafatese sarebbe stata ben superiore ai mille posti disponibili per la tifoseria di casa, ragione per cui era necessario requisire anche il settore che invece si sarebbe dovuto destinare ai tifosi ospiti. Facendo riferimento sia ai dati ufficiali della stagione scorsa, che parlano per la Scafatese di un numero medio di spettatori pari a 404 (quattrocentoquattro), e sia a quelli delle gare di Coppa Italia di Lega Pro di questa primo scorcio di stagione, allorquando l'afflusso del pubblico non fu affatto così ingente come qualcuno vorrebbe far sembrare, matura in me la convinzione che ci sia proditorietà in determinati atteggiamenti.
Mi lascia interdetto anche sapere che la scelta del campo sia ricaduta sull'impianto di Sant'Antonio Abate, a detta del Prefetto di cui sopra inadeguato per accogliere entrambe le tifoserie. Possibile che in una terra così zeppa di impianti calcistici non si sia potuta esercitare una scelta più oculata? Se vogliamo essere d'esempio per le generazioni odierne e future quale credibilità possiamo mostrare penalizzando una tifoseria che non è mai assurta alle cronache per atti delinquenziali o comunque di una certa violenza? Crederà nel valore della "giustizia" un ragazzo che si vede impedire di seguire la propria squadra del cuore per timore che possano capitare incidenti e poi apprende che violenza c'è stata ma ad opera di chi presta lavoro per far sì che tutto si svolga secondo i crismi della legalità e del fair play?
Caro Presidente, ricorderai di certo quanto richiesto dal Manfredonia Calcio ad inizio stagione e nella tempistica prevista dalla Lega, e cioè l'inserimento nel Girone B della Seconda Divisione. Il nostro non è stato un atto arbitrario o peggio ancora un tentativo di approfittare di chissà cosa e chi, è stato più semplicemente il tentativo estremo di permettere principalmente a chi ci segue di poter scegliere se presenziare ad una determinata partita o meno. Una richiesta che avrebbe comportato per il Manfredonia Calcio oneri economici maggiori ma, di questi tempi, un estremo e spassionato tentativo di non soccombere di fronte all'impotenza della Lega da te rappresentata. Un tentativo per far sì che sia il libero arbitrio, e non un invalicabile divieto, a determinare la presenza o l'assenza dei nostri tifosi. Una richiesta, la nostra, motivata dettagliatamente ed avallata dagli organi preposti di Pubblica Sicurezza. Una richiesta caduta nel vuoto e, peggio ancora, nel silenzio della Lega di appartenenza. Eppure dando una scorsa ai nomi delle squadre inserite nel Girone B non mi pare che si sia scelto un criterio puramente geografico ma, al di là di ciò, la realtà resta una sola: chi grida "al lupo, al lupo" non viene creduto e nel frattempo il gregge viene divorato famelicamente dal predatore di turno e si assottiglia sempre più.
E' questo ciò che vuole la Lega Italiana Calcio Professionistico? Un sempre maggiore distacco da parte del pubblico a discapito dei facinorosi? Proseguire nell'atto di lavarsi le mani, girando la testa dall'altra parte, dinanzi al continuo perpetrarsi di atti e situazioni che nulla hanno a che fare con lo sport e con il significato morale, etico e sociale che bisogna dare alla pratica calcistica? Si predica bene ma si razzola male, le intenzioni sono delle migliori ma la realtà resta quella descritta qui sopra.
Non voglio dilungarmi oltre, conscio di averti sottratto tempo ma al contempo sono sicuro che questa volta saprò ricevere da te le, convincenti, spiegazioni che ti richiedo. E' il momento che la parole lascino spazio alle azioni, che il pragmatismo prenda il posto degli utopici appelli ripetuti a iosa senza alcuna applicazione, che la Lega Italiana Calcio Professionistico scenda realmente in campo per tutelare i sani valori dello sport e le Società che vi si rifanno indefessamente. Noi vogliamo rispetto. Lo stesso che portiamo e mostriamo nei confronti delle Istituzioni, delle altre Società e di chiunque, in un modo o nell’altro, abbia a che fare con il nostro ambito di competenza. Una chimera?
Angelo RIccardi
quotazzo!!!!
non avrei mai pensato di rivolgermi direttamente a te, ed in siffatta forma, ma ritengo sia arrivato il momento in cui posso dire, senza ombra alcuna di smentita, che la misura è ormai colma.
Ti scrivo a distanza di 48 ore dalla turpe, vile e gratuita aggressione subìta dal preparatore atletico del Manfredonia Calcio, Rosario Sabella, in quel di Sant'Antonio Abate (campo designato dalla Lega Pro stante l'indisponibilità di quello di Scafati) e, nonostante il tempo giova nello smorzare i toni e forse anche l'indignazione, resto fermamente convinto che si sia andati decisamente oltre ogni più paziente comprensione.
Appare grave che un tesserato del Manfredonia Calcio venga malmenato senza alcuna ragione o colpa specifica, ammesso e non concesso che possano esistere situazioni in cui l'uso della forza è legittimo, ed è ancora più grave ed imperdonabile che tali violenze siano state perpetrate dal personale adibito alla sicurezza dello stadio, meglio conosciuti come "steward". Un ruolo fondamentale, nella nuova organizzazione che ci stiamo dando, per fronteggiare gli episodi di violenza che rischiano di minare per sempre l'immagine dello sport più affascinante e coinvolgente che possa offrire l'intero panorama. Non è accettabile in alcun modo sapere che gli stessi che dovrebbero garantire le basilari condizioni di sicurezza sono coloro i quali arbitrariamente trattengono ed indirizzano verso il sottopassaggio, e picchiano un tesserato della squadra ospite.
Sono avvilito ma al tempo stesso fortemente motivato e pronto a qualunque genere di iniziativa possa restituire dignità, professionalità, correttezza e rispetto ad una categoria calcistica che diventa sempre più ostaggio di violenti e di divieti che non trovano fondamento in alcun dato oggettivo.
A questo proposito non ti nascondo che la scelta stessa di far disputare la gara, tra i padroni di casa della Scafatese ed il Manfredonia, senza permettere alla tifoseria sipontina di presenziarvi è stata una decisione che ancora non riesco a comprendere appieno. Evidentemente mi manca qualche elemento, e non so quale potrebbe essere, visto che le motivazioni addotte dal Prefetto competente non trovano fondamento nei dati in nostro possesso. Per tua comodità, infatti, ti ricordo che il divieto di trasferta per i tifosi manfredoniani derivava dalla stima che la presenza del pubblico scafatese sarebbe stata ben superiore ai mille posti disponibili per la tifoseria di casa, ragione per cui era necessario requisire anche il settore che invece si sarebbe dovuto destinare ai tifosi ospiti. Facendo riferimento sia ai dati ufficiali della stagione scorsa, che parlano per la Scafatese di un numero medio di spettatori pari a 404 (quattrocentoquattro), e sia a quelli delle gare di Coppa Italia di Lega Pro di questa primo scorcio di stagione, allorquando l'afflusso del pubblico non fu affatto così ingente come qualcuno vorrebbe far sembrare, matura in me la convinzione che ci sia proditorietà in determinati atteggiamenti.
Mi lascia interdetto anche sapere che la scelta del campo sia ricaduta sull'impianto di Sant'Antonio Abate, a detta del Prefetto di cui sopra inadeguato per accogliere entrambe le tifoserie. Possibile che in una terra così zeppa di impianti calcistici non si sia potuta esercitare una scelta più oculata? Se vogliamo essere d'esempio per le generazioni odierne e future quale credibilità possiamo mostrare penalizzando una tifoseria che non è mai assurta alle cronache per atti delinquenziali o comunque di una certa violenza? Crederà nel valore della "giustizia" un ragazzo che si vede impedire di seguire la propria squadra del cuore per timore che possano capitare incidenti e poi apprende che violenza c'è stata ma ad opera di chi presta lavoro per far sì che tutto si svolga secondo i crismi della legalità e del fair play?
Caro Presidente, ricorderai di certo quanto richiesto dal Manfredonia Calcio ad inizio stagione e nella tempistica prevista dalla Lega, e cioè l'inserimento nel Girone B della Seconda Divisione. Il nostro non è stato un atto arbitrario o peggio ancora un tentativo di approfittare di chissà cosa e chi, è stato più semplicemente il tentativo estremo di permettere principalmente a chi ci segue di poter scegliere se presenziare ad una determinata partita o meno. Una richiesta che avrebbe comportato per il Manfredonia Calcio oneri economici maggiori ma, di questi tempi, un estremo e spassionato tentativo di non soccombere di fronte all'impotenza della Lega da te rappresentata. Un tentativo per far sì che sia il libero arbitrio, e non un invalicabile divieto, a determinare la presenza o l'assenza dei nostri tifosi. Una richiesta, la nostra, motivata dettagliatamente ed avallata dagli organi preposti di Pubblica Sicurezza. Una richiesta caduta nel vuoto e, peggio ancora, nel silenzio della Lega di appartenenza. Eppure dando una scorsa ai nomi delle squadre inserite nel Girone B non mi pare che si sia scelto un criterio puramente geografico ma, al di là di ciò, la realtà resta una sola: chi grida "al lupo, al lupo" non viene creduto e nel frattempo il gregge viene divorato famelicamente dal predatore di turno e si assottiglia sempre più.
E' questo ciò che vuole la Lega Italiana Calcio Professionistico? Un sempre maggiore distacco da parte del pubblico a discapito dei facinorosi? Proseguire nell'atto di lavarsi le mani, girando la testa dall'altra parte, dinanzi al continuo perpetrarsi di atti e situazioni che nulla hanno a che fare con lo sport e con il significato morale, etico e sociale che bisogna dare alla pratica calcistica? Si predica bene ma si razzola male, le intenzioni sono delle migliori ma la realtà resta quella descritta qui sopra.
Non voglio dilungarmi oltre, conscio di averti sottratto tempo ma al contempo sono sicuro che questa volta saprò ricevere da te le, convincenti, spiegazioni che ti richiedo. E' il momento che la parole lascino spazio alle azioni, che il pragmatismo prenda il posto degli utopici appelli ripetuti a iosa senza alcuna applicazione, che la Lega Italiana Calcio Professionistico scenda realmente in campo per tutelare i sani valori dello sport e le Società che vi si rifanno indefessamente. Noi vogliamo rispetto. Lo stesso che portiamo e mostriamo nei confronti delle Istituzioni, delle altre Società e di chiunque, in un modo o nell’altro, abbia a che fare con il nostro ambito di competenza. Una chimera?
Angelo RIccardi
quotazzo!!!!
forzaandria- Capitano
- Numero di messaggi : 1616
Data d'iscrizione : 21.08.08
Età : 32
Località : Andria
Re: Lettera aperta del Manfredonia Calcio al Presidente Macalli
cap d stuzz!!!!!!!!!! credo che tutte le socetà dovrebbero prendere un'iniziativa del genere........onore a Riccardi x il suo coraggio la sua onestà e la sua obiettività!!!1
savi_90- Timoniere
- Numero di messaggi : 139
Data d'iscrizione : 22.08.08
Età : 33
Località : saup au chiangaun
Re: Lettera aperta del Manfredonia Calcio al Presidente Macalli
ma che dice in poche parole??
mingenzo88- Primo Ufficiale
- Numero di messaggi : 822
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Re: Lettera aperta del Manfredonia Calcio al Presidente Macalli
l'appecc propr a macalli!!!...ti consiglio di leggerlo tutto
forzaandria- Capitano
- Numero di messaggi : 1616
Data d'iscrizione : 21.08.08
Età : 32
Località : Andria
Re: Lettera aperta del Manfredonia Calcio al Presidente Macalli
forzaandria ha scritto:l'appecc propr a macalli!!!...ti consiglio di leggerlo tutto
NAN MNGOZZ PROPR
mingenzo88- Primo Ufficiale
- Numero di messaggi : 822
Data d'iscrizione : 02.08.08
Re: Lettera aperta del Manfredonia Calcio al Presidente Macalli
Il Presidente Macalli risponde ad Angelo Riccardi
Manfredonia news - Rassegna Stampa
Scritto da Mario Macalli - Presidente Lega Pro
Venerdì 04 Settembre 2009 19:06
Caro Angelo,
riscontro la Tua del 2 settembre u.s., non senza notevole disappunto per quanto in essa riportato. La gara Scafatese-Manfredonia del 30 agosto 2009 è stata disputata presso lo stadio di Sant'Antonio Abate per indisponibilità di quello di Scafati. Come noto, sono state di recente emanate, dalle competenti Autorità, direttive sempre più stringenti per la messa a norma degli impianti sportivi, il cui termine - dall'iniziale 30 agosto 2009 - è stato prorogato, proprio...
... per iniziativa di questa Lega, al 30 settembre p.v.
E' altrettanto noto che la società ospitante è tenuta a proporre impianto alternativo per la disputa della gara, in caso di indisponibilità del proprio; per l'occasione la società Scafatese ha richiesto l'utilizzo del campo di Sant'Antonio Abate, già impiegato precedentemente anche per altre gare di altre compagini della Categoria. E' altrettanto noto - specie a chi opera da tempo nel mondo calcistico - che le disposizioni limitative o interdittive della presenza delle tifoserie, riguardando problematiche di ordine pubblico, rientrano nell'esclusiva competenza delle locali Autorità (Prefetture e/o Questure) e nulla può opporre, in caso di emissione di provvedimento ordinatorio (come nel caso in esame) la Lega.
Non posso esimermi dal rimarcare che questa Lega, conscia delle gravi conseguenze che ricadono sulle società in caso di limitazione degli accessi, ha a suo tempo deliberato di istituire la tessera del Tifoso di Lega Pro, che consentirà ai possessori della stessa di poter assistere a qualsiasi incontro anche in campi non a norma. Tale Progetto - realizzato con sacrifici sia economici che organizzativi - ha richiesto l'impegno di una task force di soggetti e partners diversi, coinvolgendo problematiche di diverso tipo e di non facilissima soluzione. Con grande soddisfazione posso confermarTi che, il Progetto che la Lega Pro, per prima, ha sposato per venire incontro alle proprie società, ha trovato l'approvazione delle Autorità preposte, superando tutte le difficoltà del caso.
A fronte dello sforzo impiegato non mi risulta che - al momento - le società abbiano risposto favorevolmente all'iniziativa incentivando l'adesione dei tifosi per la richiesta della "Tessera", ipotesi che, anche nel caso in esame, avrebbe consentito ai tifosi del Manfredonia di assistere alla gara della propria squadra.
Infine il deprecabile episodio cui Tu fai cenno - che ha riguardato il preparatore atletico Sig. Rosario Sabella - non risulta refertato nei documenti di gara, in quanto non risulterebbe essersi verificato in presenza della terna arbitrale e per tale motivo è sfuggito a sanzioni disciplinari da parte del Giudice Sportivo a carico dell'autore del fatto. Al riguardo comunque la parte lesa avrebbe dovuto attivarsi nelle competenti sedi, anche sporgendo rituale querela.
Sarà mia cura svolgere, comunque, ulteriori approfondimenti sul fatto e comunicarTi eventuali interventi che, se del caso, andrò ad effettuare.
Cari saluti.
Mario Macalli
Manfredonia news - Rassegna Stampa
Scritto da Mario Macalli - Presidente Lega Pro
Venerdì 04 Settembre 2009 19:06
Caro Angelo,
riscontro la Tua del 2 settembre u.s., non senza notevole disappunto per quanto in essa riportato. La gara Scafatese-Manfredonia del 30 agosto 2009 è stata disputata presso lo stadio di Sant'Antonio Abate per indisponibilità di quello di Scafati. Come noto, sono state di recente emanate, dalle competenti Autorità, direttive sempre più stringenti per la messa a norma degli impianti sportivi, il cui termine - dall'iniziale 30 agosto 2009 - è stato prorogato, proprio...
... per iniziativa di questa Lega, al 30 settembre p.v.
E' altrettanto noto che la società ospitante è tenuta a proporre impianto alternativo per la disputa della gara, in caso di indisponibilità del proprio; per l'occasione la società Scafatese ha richiesto l'utilizzo del campo di Sant'Antonio Abate, già impiegato precedentemente anche per altre gare di altre compagini della Categoria. E' altrettanto noto - specie a chi opera da tempo nel mondo calcistico - che le disposizioni limitative o interdittive della presenza delle tifoserie, riguardando problematiche di ordine pubblico, rientrano nell'esclusiva competenza delle locali Autorità (Prefetture e/o Questure) e nulla può opporre, in caso di emissione di provvedimento ordinatorio (come nel caso in esame) la Lega.
Non posso esimermi dal rimarcare che questa Lega, conscia delle gravi conseguenze che ricadono sulle società in caso di limitazione degli accessi, ha a suo tempo deliberato di istituire la tessera del Tifoso di Lega Pro, che consentirà ai possessori della stessa di poter assistere a qualsiasi incontro anche in campi non a norma. Tale Progetto - realizzato con sacrifici sia economici che organizzativi - ha richiesto l'impegno di una task force di soggetti e partners diversi, coinvolgendo problematiche di diverso tipo e di non facilissima soluzione. Con grande soddisfazione posso confermarTi che, il Progetto che la Lega Pro, per prima, ha sposato per venire incontro alle proprie società, ha trovato l'approvazione delle Autorità preposte, superando tutte le difficoltà del caso.
A fronte dello sforzo impiegato non mi risulta che - al momento - le società abbiano risposto favorevolmente all'iniziativa incentivando l'adesione dei tifosi per la richiesta della "Tessera", ipotesi che, anche nel caso in esame, avrebbe consentito ai tifosi del Manfredonia di assistere alla gara della propria squadra.
Infine il deprecabile episodio cui Tu fai cenno - che ha riguardato il preparatore atletico Sig. Rosario Sabella - non risulta refertato nei documenti di gara, in quanto non risulterebbe essersi verificato in presenza della terna arbitrale e per tale motivo è sfuggito a sanzioni disciplinari da parte del Giudice Sportivo a carico dell'autore del fatto. Al riguardo comunque la parte lesa avrebbe dovuto attivarsi nelle competenti sedi, anche sporgendo rituale querela.
Sarà mia cura svolgere, comunque, ulteriori approfondimenti sul fatto e comunicarTi eventuali interventi che, se del caso, andrò ad effettuare.
Cari saluti.
Mario Macalli
FidelisAndria1971- Cannoniere
- Numero di messaggi : 620
Data d'iscrizione : 16.06.08
Re: Lettera aperta del Manfredonia Calcio al Presidente Macalli
nn mi e kiara una cosa.....se nn hai la tessera l'impianto nn e a norma....se hai la tessera l'impianto diventa a norma anke senza i dovuti lavori....boh????della serie meglio morire con la tessera ke senza!!!
Re: Lettera aperta del Manfredonia Calcio al Presidente Macalli
a questo punto nn mettiamoli i tornelli
forzaandria- Capitano
- Numero di messaggi : 1616
Data d'iscrizione : 21.08.08
Età : 32
Località : Andria
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