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Esclusiva Maidirecalcio.com. Intervista ad Angelo Tartaglia

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Messaggio  salanto Mar Giu 19, 2012 7:22 pm

Questa settimana il protagonista della nostra rubrica è il difensore Angelo Tartaglia, classe 1992, giovane promettente del calcio giovanile italiano, che ha disputato l’ultima stagione in serie C1 con l’Andria. Dopo la bella annata nelle file della Viribus Unitis in serie D lo scorso anno, si è fatto notare dall’Andria Bat che lo ha prelevato e gli ha regalato una piccola gioia. Nell’ultima partita, all’esordio, al primo pallone toccato, Tartaglia segna. Il sogno continua.

Ecco l’intervista.

Ciao Angelo come stai?

Tutto bene , felice della salvezza con l’Andria.




Partiamo dagli ultimi minuti della stagione con l’ANDRIA, prima presenza primo gol, che hai provato?

Ho provato un’ emozione immensa per me, ma soprattutto per la mia famiglia che era presente in tribuna. Non avrei mai pensato che al primo pallone toccato da professionista potessi provare una gioia cosi grande . C’è chi dice che è stata fortuna ma a me non interessa , ciò che so io è che quel gol rappresenta il lavoro di un anno, che ho trascorso allenandomi sempre al 100 % senza mai mollare , senza mai lamentarmi e senza mai essere deleterio per il gruppo e per il mister .



Da dove sei partito per arrivare fino a qui? Quale è stata la tua prima squadra?

Ho giocato sin da piccolo con la scuola calcio Mariano Keller del pres. Salvatore Righi . Per quanto mi riguarda quest’ultima rappresenta ancora oggi la migliore realtà del calcio campano a livello giovanile .



L’anno scorso ti sei consacrato con la Viribus in serie D? Che stagione è stata?

Quella con la Viribus è stata una grande annata nonostante la delusione finale . Ancora oggi mi sento di ringraziare i mister Ingenito ed Esposito che mi hanno dato la possibilità di mettermi in mostra in una categoria, dove di solito l’under viene schierato sulle fasce . Inoltre ci tengo soprattutto a sottolineare quanto siano stati importanti per me i miei ex compagni di squadra per la mia crescita calcistica e umana .



Quest’anno sei stato acquistato da una società di serie C, che ha raggiunto la salvezza. Come l’hai vissuto questo salto di categoria? Il tuo rapporto con la squadra durante quest’anno?

Quest’anno è stato per me il più bello della mia giovane carriera nonostante non abbia mai messo piede in campo o quasi. Dopo un inizio di stagione un po’ travagliato la squadra si è unita e ogni giorno che passava mi sembrava sempre più di far parte di una grande famiglia. Sono riuscito ad imparare da quei fantastici compagni di squadra i loro aspetti positivi dentro e fuori dal campo. L’emozione piu grande l’ho provata quando ho sentito tutto lo spogliatoio alla fine della partita col Portogruaro invocare il mio nome e allora più che mai ho sentito anche mia quella salvezza.

Solamente una presenza. Un po’ deluso?

Assolutamente no, è stato un anno di un’importante crescita per me. Un ringraziamento particolare va fatto anche al mister che mi ha dato la possibilità di entrare in campo e di coronare un mio piccolo sogno . Con lui ho avuto sempre un rapporto schietto e sincero sin dall’inizio e devo ammettere che ha sempre cercato , riuscendoci , di rendermi parte integrante del gruppo.

Il futuro? Quali progetti hai? Rimani ad Andria o cambierai squadra?

Per quanto riguarda il futuro è ancora presto per fare previsioni, ma spero che non risulti vano quanto di buono è stato fatto finora dalla mia squadra e spero che questo fantastico gruppo abbia l’ opportunita di restare ancora unito .

salanto
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Messaggio  sensasenzo Mar Giu 19, 2012 7:57 pm

salanto ha scritto:Questa settimana il protagonista della nostra rubrica è il difensore Angelo Tartaglia, classe 1992, giovane promettente del calcio giovanile italiano, che ha disputato l’ultima stagione in serie C1 con l’Andria. Dopo la bella annata nelle file della Viribus Unitis in serie D lo scorso anno, si è fatto notare dall’Andria Bat che lo ha prelevato e gli ha regalato una piccola gioia. Nell’ultima partita, all’esordio, al primo pallone toccato, Tartaglia segna. Il sogno continua.

Ecco l’intervista.

Ciao Angelo come stai?

Tutto bene , felice della salvezza con l’Andria.




Partiamo dagli ultimi minuti della stagione con l’ANDRIA, prima presenza primo gol, che hai provato?

Ho provato un’ emozione immensa per me, ma soprattutto per la mia famiglia che era presente in tribuna. Non avrei mai pensato che al primo pallone toccato da professionista potessi provare una gioia cosi grande . C’è chi dice che è stata fortuna ma a me non interessa , ciò che so io è che quel gol rappresenta il lavoro di un anno, che ho trascorso allenandomi sempre al 100 % senza mai mollare , senza mai lamentarmi e senza mai essere deleterio per il gruppo e per il mister .



Da dove sei partito per arrivare fino a qui? Quale è stata la tua prima squadra?

Ho giocato sin da piccolo con la scuola calcio Mariano Keller del pres. Salvatore Righi . Per quanto mi riguarda quest’ultima rappresenta ancora oggi la migliore realtà del calcio campano a livello giovanile .



L’anno scorso ti sei consacrato con la Viribus in serie D? Che stagione è stata?

Quella con la Viribus è stata una grande annata nonostante la delusione finale . Ancora oggi mi sento di ringraziare i mister Ingenito ed Esposito che mi hanno dato la possibilità di mettermi in mostra in una categoria, dove di solito l’under viene schierato sulle fasce . Inoltre ci tengo soprattutto a sottolineare quanto siano stati importanti per me i miei ex compagni di squadra per la mia crescita calcistica e umana .



Quest’anno sei stato acquistato da una società di serie C, che ha raggiunto la salvezza. Come l’hai vissuto questo salto di categoria? Il tuo rapporto con la squadra durante quest’anno?

Quest’anno è stato per me il più bello della mia giovane carriera nonostante non abbia mai messo piede in campo o quasi. Dopo un inizio di stagione un po’ travagliato la squadra si è unita e ogni giorno che passava mi sembrava sempre più di far parte di una grande famiglia. Sono riuscito ad imparare da quei fantastici compagni di squadra i loro aspetti positivi dentro e fuori dal campo. L’emozione piu grande l’ho provata quando ho sentito tutto lo spogliatoio alla fine della partita col Portogruaro invocare il mio nome e allora più che mai ho sentito anche mia quella salvezza.

Solamente una presenza. Un po’ deluso?

Assolutamente no, è stato un anno di un’importante crescita per me. Un ringraziamento particolare va fatto anche al mister che mi ha dato la possibilità di entrare in campo e di coronare un mio piccolo sogno . Con lui ho avuto sempre un rapporto schietto e sincero sin dall’inizio e devo ammettere che ha sempre cercato , riuscendoci , di rendermi parte integrante del gruppo.

Il futuro? Quali progetti hai? Rimani ad Andria o cambierai squadra?

Per quanto riguarda il futuro è ancora presto per fare previsioni, ma spero che non risulti vano quanto di buono è stato fatto finora dalla mia squadra e spero che questo fantastico gruppo abbia l’ opportunita di restare ancora unito .
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