SCONTRI TRA TIFOSI DEL CAGLIARI E DELLA TORRES
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Massimein
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SCONTRI TRA TIFOSI DEL CAGLIARI E DELLA TORRES
Scene da Far West alla stazione di Serramanna
Scontri tra tifosi del Cagliari e quelli della Torres, due persone in stato di fermo.
SERRAMANNA. Doveva essere una festa. Sul campo lo è stata, ma fuori dallo stadio no. L'arrivo a Serramanna dei tifosi della Torres ha scatenato la follia degli «sconvolts» del Cagliari, arrivati nel centro del Medio Campidano per «sfidare» i rivali. Tutto è cominciato prima dell'inizio della partita con una pioggia di sassi lanciati all'interno dello stadio. Uno ha colpito in testa un tifoso sassarese che è stato portato in ospedale e trattenuto in osservazione.
I carabinieri hanno evitato che le opposte fazioni venissero a contatto. Il resto a fine gara. I tifosi della Torres sono stati scortati fino alla stazione e qui hanno subito un secondo agguato. Circa 400 facinorosi, tra i quali tanti gli appartenenti al gruppo «sconvolts», hanno bloccato il treno già in movimento e lanciato di tutto contro il mezzo. I vetri sono andati in frantumi e, secondo quanto raccontano i tifosi, i feriti sarebbero saliti a quattro.
A quel punto i carabinieri hanno chiamato rinforzi, lanciato lacrimogeni per riportare la situazione alla normalità. Dopo diversi minuti, sono riusciti a far partire il treno. Due le persone in stato di fermo, uno di Cagliari, l'altro di Sassari. Danneggiate anche alcune auto nei pressi della stazione.
I sostenitori della Torres sono arrivati a destinazione a tardissima sera. Il treno, per motivi di sicurezza, ha fatto una lunga sosta a a Oristano e in altre stazioni. A Ploaghe, il grosso dei supporter rossoblù ha abbandonato il mezzo per evitare di farsi identificare.
I carabinieri di Serramanna hanno sentito alcuni testimoni per cercare di ricostruire l'accaduto. Dalle testimonianze raccolte sembra che tutto sia cominciato per le provocazioni dei tifosi del Cagliari, quelli che non hanno seguito a Lecce. L'ultima volta tra Torres e Cagliari è stata ad Alghero. Un'amichevole trasformatasi in una guerriglia urbana, con feriti, fermati e tanti danni. La conferma che tra le due tifoserie c'è un odio mai sopito. La paura è che la Torres dovrà andare altre volte a giocare nel Cagliaritano e il rischio di incidenti è altissimo.
fonte: https://tifoandria.forumattivo.comlanuovasardegna.repubblica.it
Scontri tra tifosi del Cagliari e quelli della Torres, due persone in stato di fermo.
SERRAMANNA. Doveva essere una festa. Sul campo lo è stata, ma fuori dallo stadio no. L'arrivo a Serramanna dei tifosi della Torres ha scatenato la follia degli «sconvolts» del Cagliari, arrivati nel centro del Medio Campidano per «sfidare» i rivali. Tutto è cominciato prima dell'inizio della partita con una pioggia di sassi lanciati all'interno dello stadio. Uno ha colpito in testa un tifoso sassarese che è stato portato in ospedale e trattenuto in osservazione.
I carabinieri hanno evitato che le opposte fazioni venissero a contatto. Il resto a fine gara. I tifosi della Torres sono stati scortati fino alla stazione e qui hanno subito un secondo agguato. Circa 400 facinorosi, tra i quali tanti gli appartenenti al gruppo «sconvolts», hanno bloccato il treno già in movimento e lanciato di tutto contro il mezzo. I vetri sono andati in frantumi e, secondo quanto raccontano i tifosi, i feriti sarebbero saliti a quattro.
A quel punto i carabinieri hanno chiamato rinforzi, lanciato lacrimogeni per riportare la situazione alla normalità. Dopo diversi minuti, sono riusciti a far partire il treno. Due le persone in stato di fermo, uno di Cagliari, l'altro di Sassari. Danneggiate anche alcune auto nei pressi della stazione.
I sostenitori della Torres sono arrivati a destinazione a tardissima sera. Il treno, per motivi di sicurezza, ha fatto una lunga sosta a a Oristano e in altre stazioni. A Ploaghe, il grosso dei supporter rossoblù ha abbandonato il mezzo per evitare di farsi identificare.
I carabinieri di Serramanna hanno sentito alcuni testimoni per cercare di ricostruire l'accaduto. Dalle testimonianze raccolte sembra che tutto sia cominciato per le provocazioni dei tifosi del Cagliari, quelli che non hanno seguito a Lecce. L'ultima volta tra Torres e Cagliari è stata ad Alghero. Un'amichevole trasformatasi in una guerriglia urbana, con feriti, fermati e tanti danni. La conferma che tra le due tifoserie c'è un odio mai sopito. La paura è che la Torres dovrà andare altre volte a giocare nel Cagliaritano e il rischio di incidenti è altissimo.
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Re: SCONTRI TRA TIFOSI DEL CAGLIARI E DELLA TORRES
«Un agguato in piena regola»
Per evitare i controlli di polizia molti ragazzi sono scesi a Ploaghe
SASSARI. La testa che scoppia, l'odore dei lacrimogeni difficile da mandare via, tanta stanchezza e rabbia. Sono una quindicina i tifosi della Torres che domenica alle 23,30 arrivano alla stazione di Sassari.
Dovevano essere 120, ma quando succedono storie come quelle di Serramanna è meglio defilarsi e tagliare corto con controlli di rito che - alla fine - possono portare solo guai. Magari anche per cose nelle quali non c'entri nulla. Tanti sono scesi prima, a Ploaghe. Ad accogliere quel che resta della spedizione dei tifosi, uno schieramento discreto di agenti di polizia (la maggior parte in borghese, anche se con i manganelli in mano) e una pattuglia della Polfer. Scendono quasi tutti tranne uno con il cappellino azzurro che rimane a dormire sul sedile. Gli bussano il finestrino ma non sente il richiamo, allora un poliziotto sale e lo tocca sulla spalla: «Devi scendere e metterti insieme agli altri». Si stropiccia gli occhi, dopo un incubo di quasi cinque ore è a Sassari, in una stazione semi-deserta, dove va in scena l'ultimo atto di una trasferta carica di tensione che - proprio per le note rivalità tra torresini e cagliaritani - andava gestita (soprattutto a Serramanna e dintorni) con un po' più di attenzione.
Scendono in fila, a passo lento. «Preparate i documenti - dice ad alta voce uno degli agenti della Polfer - chi non ce li ha si metta da quella parte». Ad attendere i ragazzi qualche mamma e altri familiari. Il clima è tranquillo, anche perchè gli agenti della squadra mobile hanno esperienza da vendere e ci scherzano su. Uno si avvicina a un ragazzotto che conosce e gli sfiora la guancia con la mano, come risposta trova un sorriso di saluto. «C'è qualcuno che ha un aulin - esclama un giovanissimo tifoso che va a sedersi sulla panchina sotto l'orologio della stazione - la testa mi sta scoppiando». Niente da fare, nessuno ha un analgesico. Comincia la conta, registrazione dei dati, controlli attraverso la centrale operativa. Loro aspettano con pazienza, e raccontano.
«Un agguato, ci hanno teso un agguato. La storia sembrava finita dopo il lancio delle pietre e il nostro compagno ferito alla testa. Invece sono ricomparsi alla stazione di Serramanna, mentre eravamo già sul treno che, inspiegabilmente, non partiva». E' cominciato un lancio di pietre, i vetri del treno sono andati in frantumi, alcuni ragazzi sono stati raggiunti dai frammenti di vetro.
«Siamo scesi, non si poteva stare fermi a guardare. Ci siamo difesi, ma l'aria era strana. Si è fermata un'auto, sono scesi in due, uno ha aperto il cofano e ha tirato fuori un fucile, l'ha puntato nella nostra direzione. E' vero era proprio come nel far-west, le forze dell'ordine hanno sparato lacrimogeni anche dentro il treno dove ci eravamo riparati, l'aria era irrespirabile». Pensano e ripensano al perchè quel treno non partiva, poi uno aggiunge: «C'era chi bloccava il passaggio a livello, erano in tanti, cagliaritani e gente di Serramanna insieme. Tutti contro di noi». Passa una mezz'ora prima che i controlli vengano completati, c'è solo una piccola coda perchè un ragazzo, stordito dal viaggio, si è dimenticato di consegnare i documenti. «Ora potete andare, buona notte a tutti». Se ne vanno i torresini, stanchi e feriti, ma anche felici perchè quel ragazzo di Porto Torres che si chiama Fabrizio Serra e ha firmato il primo gol della Torres in Promozione, l'ha dedicato a loro.
fonte: lanuovasardegna.repubblica.it
Per evitare i controlli di polizia molti ragazzi sono scesi a Ploaghe
SASSARI. La testa che scoppia, l'odore dei lacrimogeni difficile da mandare via, tanta stanchezza e rabbia. Sono una quindicina i tifosi della Torres che domenica alle 23,30 arrivano alla stazione di Sassari.
Dovevano essere 120, ma quando succedono storie come quelle di Serramanna è meglio defilarsi e tagliare corto con controlli di rito che - alla fine - possono portare solo guai. Magari anche per cose nelle quali non c'entri nulla. Tanti sono scesi prima, a Ploaghe. Ad accogliere quel che resta della spedizione dei tifosi, uno schieramento discreto di agenti di polizia (la maggior parte in borghese, anche se con i manganelli in mano) e una pattuglia della Polfer. Scendono quasi tutti tranne uno con il cappellino azzurro che rimane a dormire sul sedile. Gli bussano il finestrino ma non sente il richiamo, allora un poliziotto sale e lo tocca sulla spalla: «Devi scendere e metterti insieme agli altri». Si stropiccia gli occhi, dopo un incubo di quasi cinque ore è a Sassari, in una stazione semi-deserta, dove va in scena l'ultimo atto di una trasferta carica di tensione che - proprio per le note rivalità tra torresini e cagliaritani - andava gestita (soprattutto a Serramanna e dintorni) con un po' più di attenzione.
Scendono in fila, a passo lento. «Preparate i documenti - dice ad alta voce uno degli agenti della Polfer - chi non ce li ha si metta da quella parte». Ad attendere i ragazzi qualche mamma e altri familiari. Il clima è tranquillo, anche perchè gli agenti della squadra mobile hanno esperienza da vendere e ci scherzano su. Uno si avvicina a un ragazzotto che conosce e gli sfiora la guancia con la mano, come risposta trova un sorriso di saluto. «C'è qualcuno che ha un aulin - esclama un giovanissimo tifoso che va a sedersi sulla panchina sotto l'orologio della stazione - la testa mi sta scoppiando». Niente da fare, nessuno ha un analgesico. Comincia la conta, registrazione dei dati, controlli attraverso la centrale operativa. Loro aspettano con pazienza, e raccontano.
«Un agguato, ci hanno teso un agguato. La storia sembrava finita dopo il lancio delle pietre e il nostro compagno ferito alla testa. Invece sono ricomparsi alla stazione di Serramanna, mentre eravamo già sul treno che, inspiegabilmente, non partiva». E' cominciato un lancio di pietre, i vetri del treno sono andati in frantumi, alcuni ragazzi sono stati raggiunti dai frammenti di vetro.
«Siamo scesi, non si poteva stare fermi a guardare. Ci siamo difesi, ma l'aria era strana. Si è fermata un'auto, sono scesi in due, uno ha aperto il cofano e ha tirato fuori un fucile, l'ha puntato nella nostra direzione. E' vero era proprio come nel far-west, le forze dell'ordine hanno sparato lacrimogeni anche dentro il treno dove ci eravamo riparati, l'aria era irrespirabile». Pensano e ripensano al perchè quel treno non partiva, poi uno aggiunge: «C'era chi bloccava il passaggio a livello, erano in tanti, cagliaritani e gente di Serramanna insieme. Tutti contro di noi». Passa una mezz'ora prima che i controlli vengano completati, c'è solo una piccola coda perchè un ragazzo, stordito dal viaggio, si è dimenticato di consegnare i documenti. «Ora potete andare, buona notte a tutti». Se ne vanno i torresini, stanchi e feriti, ma anche felici perchè quel ragazzo di Porto Torres che si chiama Fabrizio Serra e ha firmato il primo gol della Torres in Promozione, l'ha dedicato a loro.
fonte: lanuovasardegna.repubblica.it
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Re: SCONTRI TRA TIFOSI DEL CAGLIARI E DELLA TORRES
Due ultras a Buoncammino e uno in ospedale
Un arrestato è di Villasor, l’altro è di Sorso. Il ferito è di Tempio Pausania
SERRAMANNA. La follia extrasportiva di domenica pomeriggio prima e dopo la partita Gialeto-Torres ha lasciato uno strascico piuttosto pesante: due tifosi ultras, uno per squadra, sono stati arrestati, un altro (supporter turritano) è finito in ospedale, quattro carabinieri hanno ugualmente dovuto ricorrere alle cure mediche, diverse auto sono rimaste danneggiate, così come l'arredo urbano di Serramanna fra stadio e stazione ferroviaria, che ha dovuto fare i conti con i teppisti travestiti da tifosi. Danni anche al treno che ha riportato a Sassari i tifosi della Torres.
Nel carcere di Buoncammino a Cagliari sono finiti Paolo Cossiga, 38 anni, impiegato di Sorso, e Roberto Cordedda, 40 anni, operaio di Villasor, quest'ultimo con precedenti giudiziari.
Il primo è accusato di violenza e lesioni a pubblico ufficiale, mentre per Cordedda il capo d'accusa è decisamente più pesante: tentato omicidio per aver cercato di investire con la propria auto lanciata a forte velocità un gruppo di tifosi della Torres da cui era partita una sassaiola abbattutasi sulla sua Fiat Punto. Solo per miracolo gli aficionados rossoblu hanno scansato la macchina gettandosi di lato. E' andata peggio a un altro tifoso torresino, Claudio Linandeddu, 29 anni, di Tempio Pausania, colpito alla fronte, secondo un versione dei Carabinieri, prima della partita da un sasso lanciato dal settore ultras della squadra di casa. Il giovane è stato ricoverato nell'ospedale Brotzu di Cagliari per «trauma cranio-facciale, con ferita lacero-contusa all'arcata sopraccigliare e vomito post traumatico». Ne avrà per dieci giorni.
Intanto, secondo gli accertamenti dei carabinieri della compagnia di Sanluri e di Serramanna, coordinati dal capitano Gian Luca Puletti, sembra confermata la partecipazione agli scontri di una frangia degli sconvolts del Cagliari, giunti "in missione" nella vicina Serramanna per fomentare gli attacchi contro gli odiati cugini sassaresi. Gli investigatori dell'Arma, in collaborazione con la Questura di Cagliari, stanno raccogliendo testimonianze e interrogando i tifosi della Gialeto presenti alla partita e ai disordini del dopogara. Gli scontri fra opposte fazioni delle due tifoserie sono inziati prima del fischio d'inizio e un ultras della Torres, appunto Claudio Linandeddu, è stato colpito alla fronte da una pietra proveniente dal settore dei tifosi locali. Per il resto della partita sono proseguiti cori e insulti, mentre in campo le due squadre e fuori i dirigenti hanno onorato il calcio e lo sport con un comportamento assolutamente corretto. Al triplice fischio di chiusura dell'arbitro, che ha visto gli ospiti prevalere per una rete, si è scatenata la battaglia nelle strade del paese. I tifosi della Torres (circa duecento), euforici per la vittoria e in superiorità numerica rispetto agli ultras di casa, hanno festeggiato con cori irridenti verso gli avversari, e in particolare nei confronti del Cagliari. Sono iniziate le sassaiole, i danneggiamenti e le violenze, con venticinque carabinieri e dieci poliziotti in assetto antisommossa impegnati ad arginare la guerriglia. Durante questi scontri, il fattaccio che ha visto Roberto Cordedda tentare di investire i tifosi della Torres con la sua auto. Gli scontri sono proseguiti alla stazione ferroviaria finchè il treno speciale è partito per Sassari intorno alle 21, scortato fino a Oristano dai carabinieri
fonte: lanuovasardegna.repubblica.it
Un arrestato è di Villasor, l’altro è di Sorso. Il ferito è di Tempio Pausania
SERRAMANNA. La follia extrasportiva di domenica pomeriggio prima e dopo la partita Gialeto-Torres ha lasciato uno strascico piuttosto pesante: due tifosi ultras, uno per squadra, sono stati arrestati, un altro (supporter turritano) è finito in ospedale, quattro carabinieri hanno ugualmente dovuto ricorrere alle cure mediche, diverse auto sono rimaste danneggiate, così come l'arredo urbano di Serramanna fra stadio e stazione ferroviaria, che ha dovuto fare i conti con i teppisti travestiti da tifosi. Danni anche al treno che ha riportato a Sassari i tifosi della Torres.
Nel carcere di Buoncammino a Cagliari sono finiti Paolo Cossiga, 38 anni, impiegato di Sorso, e Roberto Cordedda, 40 anni, operaio di Villasor, quest'ultimo con precedenti giudiziari.
Il primo è accusato di violenza e lesioni a pubblico ufficiale, mentre per Cordedda il capo d'accusa è decisamente più pesante: tentato omicidio per aver cercato di investire con la propria auto lanciata a forte velocità un gruppo di tifosi della Torres da cui era partita una sassaiola abbattutasi sulla sua Fiat Punto. Solo per miracolo gli aficionados rossoblu hanno scansato la macchina gettandosi di lato. E' andata peggio a un altro tifoso torresino, Claudio Linandeddu, 29 anni, di Tempio Pausania, colpito alla fronte, secondo un versione dei Carabinieri, prima della partita da un sasso lanciato dal settore ultras della squadra di casa. Il giovane è stato ricoverato nell'ospedale Brotzu di Cagliari per «trauma cranio-facciale, con ferita lacero-contusa all'arcata sopraccigliare e vomito post traumatico». Ne avrà per dieci giorni.
Intanto, secondo gli accertamenti dei carabinieri della compagnia di Sanluri e di Serramanna, coordinati dal capitano Gian Luca Puletti, sembra confermata la partecipazione agli scontri di una frangia degli sconvolts del Cagliari, giunti "in missione" nella vicina Serramanna per fomentare gli attacchi contro gli odiati cugini sassaresi. Gli investigatori dell'Arma, in collaborazione con la Questura di Cagliari, stanno raccogliendo testimonianze e interrogando i tifosi della Gialeto presenti alla partita e ai disordini del dopogara. Gli scontri fra opposte fazioni delle due tifoserie sono inziati prima del fischio d'inizio e un ultras della Torres, appunto Claudio Linandeddu, è stato colpito alla fronte da una pietra proveniente dal settore dei tifosi locali. Per il resto della partita sono proseguiti cori e insulti, mentre in campo le due squadre e fuori i dirigenti hanno onorato il calcio e lo sport con un comportamento assolutamente corretto. Al triplice fischio di chiusura dell'arbitro, che ha visto gli ospiti prevalere per una rete, si è scatenata la battaglia nelle strade del paese. I tifosi della Torres (circa duecento), euforici per la vittoria e in superiorità numerica rispetto agli ultras di casa, hanno festeggiato con cori irridenti verso gli avversari, e in particolare nei confronti del Cagliari. Sono iniziate le sassaiole, i danneggiamenti e le violenze, con venticinque carabinieri e dieci poliziotti in assetto antisommossa impegnati ad arginare la guerriglia. Durante questi scontri, il fattaccio che ha visto Roberto Cordedda tentare di investire i tifosi della Torres con la sua auto. Gli scontri sono proseguiti alla stazione ferroviaria finchè il treno speciale è partito per Sassari intorno alle 21, scortato fino a Oristano dai carabinieri
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In The Main- Capitano
- Numero di messaggi : 2027
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Località : Andria
Re: SCONTRI TRA TIFOSI DEL CAGLIARI E DELLA TORRES
Stu cà, nan parn l sardagnul!!
Massimein- Moderatore
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Età : 43
Re: SCONTRI TRA TIFOSI DEL CAGLIARI E DELLA TORRES
nan parn? m'bacc au xxxx
peroni man- Navigatore
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Data d'iscrizione : 16.06.08
Re: SCONTRI TRA TIFOSI DEL CAGLIARI E DELLA TORRES
l sardagnul sò pazz!
bender- Capitano
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Età : 47
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maryan85- Admin
- Numero di messaggi : 3570
Data d'iscrizione : 15.06.08
Età : 38
Località : andria
Re: SCONTRI TRA TIFOSI DEL CAGLIARI E DELLA TORRES
abbassa lo sguardo!!!
bender- Capitano
- Numero di messaggi : 3158
Data d'iscrizione : 15.06.08
Età : 47
Località : Andria - Bari
Re: SCONTRI TRA TIFOSI DEL CAGLIARI E DELLA TORRES
he la madonna!!! già di x sè odio la violenza...ma x una partita del genere mi sembra esagerato!!!
maynard k33NAN- Primo Ufficiale
- Numero di messaggi : 935
Data d'iscrizione : 24.08.08
Località : Andria
Re: SCONTRI TRA TIFOSI DEL CAGLIARI E DELLA TORRES
ci dev'essere qualche antica rivalità campanilistica sotto.........
bender- Capitano
- Numero di messaggi : 3158
Data d'iscrizione : 15.06.08
Età : 47
Località : Andria - Bari
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