Euro 2016, parte la corsa
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Euro 2016, parte la corsa
A Nyon la candidatura per il prossimo Europeo. Presente il sottosegretario Crimi: "Abbiamo le carte in regola, ma il presidente Uefa non è di certo italiano...". C'è anche il ministro dello sport turco, nessuno del governo francese. La votazione si terrà a Ginevra il 28 maggio, quel giorno l'Italia si presenterà per seconda: dopo la Turchia e prima della Francia, la vera rivale. Dodici le città italiane inserite nel progetto: Bari, Cagliari, Cesena, Firenze, Milano, Napoli, Palermo, Parma, Roma, Torino, Udine, Verona
NYON (Svizzera) 15 febbraio 2010 - Alle 14, negli uffici dell’Uefa a Nyon si è svolta la cerimonia di consegna ufficiale del dossier per la candidatura a ospitare Euro 2016, i primi campionati europei a 24 squadre. Le delegazioni di Francia, Italia e Turchia sono pronte. Il cerimoniale è durato meno di un'ora, tutto scalettato. Ha introdotto per l'Uefa Gilberto Madail (il presidente Michel Platini si è astenuto dal farlo), poi l'italiano Giorgio Marchetti, direttore delle competizioni Uefa, ha proceduto al sorteggio per decidere l'ordine di presentazione delle candidature il 28 maggio, giorno in cui sarà decisa l'assegnazione. Quel giorno comincerà la Turchia, poi proseguirà l'Italia e concluderà la Francia. L'ordine esattamente inverso a quello di oggi, con 5 minuti a testa per presentare il dossier. Ha cominciato il francese Escalettes, poi il nostro presidente Giancarlo Abete, per ultimo è stato il turno di Ozgener.
IL MALLOPPO — Il dossier italiano si compone di 4 volumi; 1.000 pagine per i 19 capitoli, più altre 1300 per i contratti già firmati (sono state già contrattualizzate ad esempio circa 3000 strutture alberghiere e 60.000 stanze); 250 mappe in formato A3 e 100 in formato A4. Dodici sono le città inserite nel progetto: Bari, Cagliari, Cesena, Firenze, Milano, Napoli, Palermo, Parma, Roma, Torino, Udine, Verona. In caso di assegnazione all’Italia, la decisione finale sulle 9 città ospitanti sarà ufficializzata dalla Figc entro maggio 2011.
CHI DECIDE — Saranno 13 i componenti dell’esecutivo dell’Uefa che dovranno decidere (su 15 più il presidente Platini) che lo compongono: Platini, Abete e il turco Erzik non possono partecipare alla votazione che avverrà a Ginevra il 28 maggio in occasione di una cerimonia ufficiale. Intanto tra il 6 e il 16 aprile i componenti il comitato esecutivo visiteranno le nazioni candidate e le città che sono state definitivamente scelte.
PUNTI DI FORZA E PUNTI DI DEBOLEZZA — Sicuramente uno dei punti di forza del dossier italiano è il fatto di aver contenuto i costi di allestimento degli impianti: il costo complessivo è di 744 milioni di euro contro una spesa intorno a 1,5-1,9 miliardi di euro per la Francia, e il miliardo varato dal governo della Turchia. Sicuramente a nostro sfavore al momento gioca il fatto che non abbiamo ancora la legge sugli stadi (ancora ferma alla Camera) e l’attività di lobby ancora poco sfruttata.
CHI C’E’ — A Nyon oggi ci sono il presidente della Federcalcio Abete accompagnato dal direttore generale Valentini, e Michele Uva, che è stato il responsabile del progetto Euro 2016 è stato ufficialmente invitato nel corso dell’ultimo Consiglio federale. Per il Governo è arrivato direttamente da Vancouver il sottosegretario con delega allo sport Rocco Crimi. Ben rappresentata anche la Turchia: col ministro dello sport, mentre dalla Francia non è arrivato alcun rappresentante del governo. «La candidatura italiana è forte. Abbiamo tutte le carte in regola. E la legge sugli stadi potrebbe essere un'arma in più». Rocco Crimi, sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega allo Sport, accompagna la delegazione della Figc che oggi a Nyon, nella sede della Uefa, consegna il dossier per la candidatura agli Europei 2016. «Il governo italiano ha firmato tutte le garanzie in 14 lettere. La mia presenza qui a Nyon serve a dare ancora più forza alla nostra candidatura», dice Crimi a 'La politica nello sport' su Gr Parlamento. L'Italia deve fronteggiare la concorrenza di Francia e Turchia. L'ipotesi di una collaborazione con i cugini transalpini sembra tramontata. Proprio Crimi ha sottolineato, intervenendo a "La Politica nel Pallone" su Gr Parlamento: Fino a maggio ci sarà tempo per le valutazioni più opportune. L'Italia si presenta con tutte le carte in regola. Non dimentichiamo che il presidente della Uefa ha un certo peso e non è certamente italiano. Platini sa quali sono le capacità organizzative dell'Italia, le ha viste direttamente pochi mesi fa quando Roma ha ospitato la finale della Champions League".
curiosita' e stand — C'è anche un contorno all'avvenimento dell'Uefa. La Turchia ha allestito uno stand molto appariscente, e anche molto frequentato: con hostess, rinfresco e materiale pubblicitario. Più sobrio quello italiano, curato dall'ufficio stampa della federcalcio. Praticamente inesistente il francese: un tavolino e un pannello dietro col simbolo della manifestazione. Davvero poco.
FONTE gazzetta dello sport
NYON (Svizzera) 15 febbraio 2010 - Alle 14, negli uffici dell’Uefa a Nyon si è svolta la cerimonia di consegna ufficiale del dossier per la candidatura a ospitare Euro 2016, i primi campionati europei a 24 squadre. Le delegazioni di Francia, Italia e Turchia sono pronte. Il cerimoniale è durato meno di un'ora, tutto scalettato. Ha introdotto per l'Uefa Gilberto Madail (il presidente Michel Platini si è astenuto dal farlo), poi l'italiano Giorgio Marchetti, direttore delle competizioni Uefa, ha proceduto al sorteggio per decidere l'ordine di presentazione delle candidature il 28 maggio, giorno in cui sarà decisa l'assegnazione. Quel giorno comincerà la Turchia, poi proseguirà l'Italia e concluderà la Francia. L'ordine esattamente inverso a quello di oggi, con 5 minuti a testa per presentare il dossier. Ha cominciato il francese Escalettes, poi il nostro presidente Giancarlo Abete, per ultimo è stato il turno di Ozgener.
IL MALLOPPO — Il dossier italiano si compone di 4 volumi; 1.000 pagine per i 19 capitoli, più altre 1300 per i contratti già firmati (sono state già contrattualizzate ad esempio circa 3000 strutture alberghiere e 60.000 stanze); 250 mappe in formato A3 e 100 in formato A4. Dodici sono le città inserite nel progetto: Bari, Cagliari, Cesena, Firenze, Milano, Napoli, Palermo, Parma, Roma, Torino, Udine, Verona. In caso di assegnazione all’Italia, la decisione finale sulle 9 città ospitanti sarà ufficializzata dalla Figc entro maggio 2011.
CHI DECIDE — Saranno 13 i componenti dell’esecutivo dell’Uefa che dovranno decidere (su 15 più il presidente Platini) che lo compongono: Platini, Abete e il turco Erzik non possono partecipare alla votazione che avverrà a Ginevra il 28 maggio in occasione di una cerimonia ufficiale. Intanto tra il 6 e il 16 aprile i componenti il comitato esecutivo visiteranno le nazioni candidate e le città che sono state definitivamente scelte.
PUNTI DI FORZA E PUNTI DI DEBOLEZZA — Sicuramente uno dei punti di forza del dossier italiano è il fatto di aver contenuto i costi di allestimento degli impianti: il costo complessivo è di 744 milioni di euro contro una spesa intorno a 1,5-1,9 miliardi di euro per la Francia, e il miliardo varato dal governo della Turchia. Sicuramente a nostro sfavore al momento gioca il fatto che non abbiamo ancora la legge sugli stadi (ancora ferma alla Camera) e l’attività di lobby ancora poco sfruttata.
CHI C’E’ — A Nyon oggi ci sono il presidente della Federcalcio Abete accompagnato dal direttore generale Valentini, e Michele Uva, che è stato il responsabile del progetto Euro 2016 è stato ufficialmente invitato nel corso dell’ultimo Consiglio federale. Per il Governo è arrivato direttamente da Vancouver il sottosegretario con delega allo sport Rocco Crimi. Ben rappresentata anche la Turchia: col ministro dello sport, mentre dalla Francia non è arrivato alcun rappresentante del governo. «La candidatura italiana è forte. Abbiamo tutte le carte in regola. E la legge sugli stadi potrebbe essere un'arma in più». Rocco Crimi, sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega allo Sport, accompagna la delegazione della Figc che oggi a Nyon, nella sede della Uefa, consegna il dossier per la candidatura agli Europei 2016. «Il governo italiano ha firmato tutte le garanzie in 14 lettere. La mia presenza qui a Nyon serve a dare ancora più forza alla nostra candidatura», dice Crimi a 'La politica nello sport' su Gr Parlamento. L'Italia deve fronteggiare la concorrenza di Francia e Turchia. L'ipotesi di una collaborazione con i cugini transalpini sembra tramontata. Proprio Crimi ha sottolineato, intervenendo a "La Politica nel Pallone" su Gr Parlamento: Fino a maggio ci sarà tempo per le valutazioni più opportune. L'Italia si presenta con tutte le carte in regola. Non dimentichiamo che il presidente della Uefa ha un certo peso e non è certamente italiano. Platini sa quali sono le capacità organizzative dell'Italia, le ha viste direttamente pochi mesi fa quando Roma ha ospitato la finale della Champions League".
curiosita' e stand — C'è anche un contorno all'avvenimento dell'Uefa. La Turchia ha allestito uno stand molto appariscente, e anche molto frequentato: con hostess, rinfresco e materiale pubblicitario. Più sobrio quello italiano, curato dall'ufficio stampa della federcalcio. Praticamente inesistente il francese: un tavolino e un pannello dietro col simbolo della manifestazione. Davvero poco.
FONTE gazzetta dello sport
sensasenzo- Capitano
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Re: Euro 2016, parte la corsa
sensasenzo ha scritto:A Nyon la candidatura per il prossimo Europeo. Presente il sottosegretario Crimi: "Abbiamo le carte in regola, ma il presidente Uefa non è di certo italiano...". C'è anche il ministro dello sport turco, nessuno del governo francese. La votazione si terrà a Ginevra il 28 maggio, quel giorno l'Italia si presenterà per seconda: dopo la Turchia e prima della Francia, la vera rivale. Dodici le città italiane inserite nel progetto: Bari, Cagliari, Cesena, Firenze, Milano, Napoli, Palermo, Parma, Roma, Torino, Udine, Verona
NYON (Svizzera) 15 febbraio 2010 - Alle 14, negli uffici dell’Uefa a Nyon si è svolta la cerimonia di consegna ufficiale del dossier per la candidatura a ospitare Euro 2016, i primi campionati europei a 24 squadre. Le delegazioni di Francia, Italia e Turchia sono pronte. Il cerimoniale è durato meno di un'ora, tutto scalettato. Ha introdotto per l'Uefa Gilberto Madail (il presidente Michel Platini si è astenuto dal farlo), poi l'italiano Giorgio Marchetti, direttore delle competizioni Uefa, ha proceduto al sorteggio per decidere l'ordine di presentazione delle candidature il 28 maggio, giorno in cui sarà decisa l'assegnazione. Quel giorno comincerà la Turchia, poi proseguirà l'Italia e concluderà la Francia. L'ordine esattamente inverso a quello di oggi, con 5 minuti a testa per presentare il dossier. Ha cominciato il francese Escalettes, poi il nostro presidente Giancarlo Abete, per ultimo è stato il turno di Ozgener.
IL MALLOPPO — Il dossier italiano si compone di 4 volumi; 1.000 pagine per i 19 capitoli, più altre 1300 per i contratti già firmati (sono state già contrattualizzate ad esempio circa 3000 strutture alberghiere e 60.000 stanze); 250 mappe in formato A3 e 100 in formato A4. Dodici sono le città inserite nel progetto: Bari, Cagliari, Cesena, Firenze, Milano, Napoli, Palermo, Parma, Roma, Torino, Udine, Verona. In caso di assegnazione all’Italia, la decisione finale sulle 9 città ospitanti sarà ufficializzata dalla Figc entro maggio 2011.
CHI DECIDE — Saranno 13 i componenti dell’esecutivo dell’Uefa che dovranno decidere (su 15 più il presidente Platini) che lo compongono: Platini, Abete e il turco Erzik non possono partecipare alla votazione che avverrà a Ginevra il 28 maggio in occasione di una cerimonia ufficiale. Intanto tra il 6 e il 16 aprile i componenti il comitato esecutivo visiteranno le nazioni candidate e le città che sono state definitivamente scelte.
PUNTI DI FORZA E PUNTI DI DEBOLEZZA — Sicuramente uno dei punti di forza del dossier italiano è il fatto di aver contenuto i costi di allestimento degli impianti: il costo complessivo è di 744 milioni di euro contro una spesa intorno a 1,5-1,9 miliardi di euro per la Francia, e il miliardo varato dal governo della Turchia. Sicuramente a nostro sfavore al momento gioca il fatto che non abbiamo ancora la legge sugli stadi (ancora ferma alla Camera) e l’attività di lobby ancora poco sfruttata.
CHI C’E’ — A Nyon oggi ci sono il presidente della Federcalcio Abete accompagnato dal direttore generale Valentini, e Michele Uva, che è stato il responsabile del progetto Euro 2016 è stato ufficialmente invitato nel corso dell’ultimo Consiglio federale. Per il Governo è arrivato direttamente da Vancouver il sottosegretario con delega allo sport Rocco Crimi. Ben rappresentata anche la Turchia: col ministro dello sport, mentre dalla Francia non è arrivato alcun rappresentante del governo. «La candidatura italiana è forte. Abbiamo tutte le carte in regola. E la legge sugli stadi potrebbe essere un'arma in più». Rocco Crimi, sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega allo Sport, accompagna la delegazione della Figc che oggi a Nyon, nella sede della Uefa, consegna il dossier per la candidatura agli Europei 2016. «Il governo italiano ha firmato tutte le garanzie in 14 lettere. La mia presenza qui a Nyon serve a dare ancora più forza alla nostra candidatura», dice Crimi a 'La politica nello sport' su Gr Parlamento. L'Italia deve fronteggiare la concorrenza di Francia e Turchia. L'ipotesi di una collaborazione con i cugini transalpini sembra tramontata. Proprio Crimi ha sottolineato, intervenendo a "La Politica nel Pallone" su Gr Parlamento: Fino a maggio ci sarà tempo per le valutazioni più opportune. L'Italia si presenta con tutte le carte in regola. Non dimentichiamo che il presidente della Uefa ha un certo peso e non è certamente italiano. Platini sa quali sono le capacità organizzative dell'Italia, le ha viste direttamente pochi mesi fa quando Roma ha ospitato la finale della Champions League".
curiosita' e stand — C'è anche un contorno all'avvenimento dell'Uefa. La Turchia ha allestito uno stand molto appariscente, e anche molto frequentato: con hostess, rinfresco e materiale pubblicitario. Più sobrio quello italiano, curato dall'ufficio stampa della federcalcio. Praticamente inesistente il francese: un tavolino e un pannello dietro col simbolo della manifestazione. Davvero poco.
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secondo me riserveranno un altro bidone all' Italia non siamo stati mai ben visti dalla UEFA
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