L'ariete biancoazzurro Mattia Mastrolilli, detto il Mastro.

Segnare per un’attaccante è linfa vitale. Da quando è
arrivato, si è messo subito a disposizione dei compagni
esaltando soprattutto le doti del compagno di reparto
Cavaliere che per adesso è il bomber dei biancoazzurri.
Non aveva in sostanza mai segnato in gare ufficiali ma è
stato fenomenale nel non abbattersi mentalmente. Per un
professionista del calibro di Mattia Mastrolilli era
garantito che quest’astinenza non poteva durare ancora a
lungo. Difatti, domenica contro la Scafatese, da puro ariete
d’area di rigore, ha messo a segno la prima rete che poi
ha dato il là alla rimonta biancoazzurra. Nato ad Oristano
30 anni fa, ha una carriera alle spalle lunghissima nel
calcio professionistico e annovera inoltre presenze in serie
b con l’Empoli, con all'attivo anche una rete, e Chievo
Verona. Adesso Mastrolilli è proiettato a far bene in
questa sua nuova avventura per coltivare quel sogno, che è
di un’intera Città, chiamato play-off.

Domenica è arrivata una vittoria importante e sofferta
contro la Scafatese che è valso il 4° posto solitario
in classifica.

Si abbiamo fatto bene e centrato un risultato importante.
Certo abbiamo sofferto un po’ nel finale, ma loro si sono
dimostrati ben messi in campo e poco arrendevoli. Sono
andati in vantaggio però noi abbiamo subito reagito e
siamo stati molto concreti. Dobbiamo cercare di mantenere
sempre alta la concentrazione in ogni gara perché adesso
i punti diventano pesanti in ogni sfida.

Appunto domenica la rimonta è iniziata con il tuo primo
gol in maglia biancoazzurra. Ti è pesato un po’ non aver
segnato nelle precedenti gare?

Non proprio. E’ vero che per un attaccante segnare è
fondamentale ma ho anche giocato per la squadra,
consolidando sempre di più l’intesa con Cavaliere.
Inoltre, non mi è pesato perché sia i tifosi che la
società mi sono stati vicini e mi hanno incoraggiato
sempre più. Adesso ho ripagato questa fiducia ma spero di
poterlo continuare a fare altre e altre volte per il bene di
questa maglia.

Domenica avete giocato per l’ultima volta senza pubblico.
Che sensazione hai provato in queste partite?

Strana e allo stesso tempo brutta. Loro ci danno quella
carica in più. Però sono da ammirare e ringraziare
perché ci hanno dimostrato la loro vicinanza venendoci a
sostenere anche rimanendo al di fuori dello stadio e noi ne
siamo grati.

Ti senti di fare un appello particolare ai tifosi per la
partita in casa contro il Cassino quando ritorneranno sugli
spalti?

Posso solo chiedergli di continuare a sostenerci in massa e
di riempire lo stadio in ogni ordine di posto, così da
darci quella carica in più per affrontare le gare nel
miglior modo possibile.

Ultima domanda. Domenica contro l’Isola Liri una trasferta
simile a quella di Lamezia, contro una squadra che naviga
nei bassifondi della classifica ma di cui è meglio non
fidarsi.

Giustissimo. Non dobbiamo abbassare la guardia. Loro proprio
perché hanno l’acqua alla gola, giocheranno per vincere.
Noi dobbiamo fare una gran partita contro un avversario
difficile e ostico.