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Messaggio  crisantemi17 Ven Set 24, 2010 3:58 pm

ciobb'à ha scritto:Poliziotti a giudizio per il tifoso picchiato
Venerdì 24 Settembre 2010 14:00
IL CASO. Svolta nelle indagini a cinque anni di distanza dagli incidenti dopo Verona-Brescia. Scaroni, oggi 32enne, è rimasto invalido al cento per cento Gli agenti all'epoca erano tutti in servizio alla Questura di Bologna. Per quella vita rovinata per sempre a suon di calci, manganellate e pugni, dopo la partita tra Verona e Brescia di cinque anni fa, saranno 7 gli agenti (ma forse se ne aggiungerà un altro) che dovranno rispondere in tribunale. L'ha deciso ieri il giudice dell'udienza preliminare, Laura Donati, che ha rinviato a giudizio i poliziotti, tutti all'epoca in servizio alla questura di Bologna, con l'accusa di lesioni gravissime. Sul banco delle parti civili, invece, siederà il tifoso del Brescia Paolo Scaroni, 32 anni, assistito dall'avvocato Alessandro Mainardi.
A causa di quel pestaggio, il giovane è rimasto invalido al cento per cento. Dopo le botte, Scaroni trascorse un periodo di coma di due mesi in reparto e un lunghissimo periodo di riabilitazione, e non ha più ripreso la vita di prima. «Riesco a camminare lentamente - aveva raccontato nel 2007 - e da quando è successo sono andato a vedere solo una partita di calcio. Credo di aver già dato a quello sport».
Il processo si aprirà in dicembre in tribunale. In realtà, sono stati necessari 5 anni per arrivare a un dibattimento che si apre già con molte incognite. La procura di Verona aveva chiesto due volte l'archiviazione dell'inchiesta e per due volte il gip Sandro Sperandio aveva respinto quell'istanza. Il rappresentante dell'accusa aveva sostenuto che non era possibile individuare i responsabili di quell'aggressione al tifoso. Al contrario, poi i nomi sono spuntati fuori: si trattava di agenti del reparto Mobile di Bologna.
LA SVOLTA IERI, quando il giudice Laura Donati ha deciso che per quel pestaggio del tifoso bresciano, era necessario il vaglio dibattimentale. A niente, è valsa la difesa degli agenti che si sono più volte richiamati alle esigenze di ordine pubblico e ai disordini di quel pomeriggio dopo la partita tra il Brescia e il Verona.
In realtà, alcuni punti oscuri sembrano esserci.
A parere del difensore di parte civile, il video sui fatti avvenuti in stazione quel 24 settembre 2005 si interrompe proprio quando inzia l'azione degli agenti nei confronti di Scaroni. Il bresciano dal canto suo, una volta sentito dagli agenti della Digos che hanno condotto le indagini, ha ricordato di essere stato piocchiato a lungo fino a quando non arrivò il buio. L'ultrà del Brescia ha insistito che non aveva partecipato al lancio dei sassi nè ai disordini. Ha spiegato di essere già salito sul treno, diretto a Brescia. Poi per la sete, era sceso ed era andato al «Mc Donald's» a piano terra per comprarsi una coca cola. Quindi stava risalendo sui gradini per tornare nel vagone. quando è stato affrontato dagli agenti a suon di manganellate. Ora il processo potrà chiarire le responsabilità.

[Fonte: Brescia Oggi]
.......A.C.A.B..... avete rovinato la vita di un giovane VERGOGNA BASTARDI
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Messaggio  hy Ven Set 24, 2010 4:49 pm

questo va segnalato, buona lettura!
“È buonsenso prendere un metodo e provarlo. Se fallisce, ammettilo con franchezza e provane un altro. Ma soprattutto, prova qualcosa” (F D R)
https://tifoandria.forumattivo.comtifoandria.forumattivo.comvirtuslanciano.it/news-1/659-Grazie,_basta_cosi!
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Messaggio  LeoneRampante Ven Set 24, 2010 11:28 pm

Lo riporto per esteso perchè merita.
.dal sito ufficiale Lanciano Calcio

Grazie, basta così!

“È buonsenso prendere un metodo e provarlo. Se fallisce, ammettilo con franchezza e provane un altro. Ma soprattutto, prova qualcosa” (F D R)

Se questo è un attacco, è un attacco a tutto il cosiddetto “sistema” di governo e di controllo del calcio.

Atletico Roma-Virtus Lanciano chiusa ai sostenitori ospiti; una “bella” storia di (purtroppo) ordinaria pessima gestione da parte di Chi ha la funzione di tutelare la sicurezza e l’ordine pubblico e di Chi ha il dovere di tutelare i legittimi interessi delle Società e dei sostenitori di quelle Società senza le quali non esisterebbero né la Lega né il calcio.

Con il calcio, o meglio con il “governo del calcio”, di “questi tempi” è sempre tempo di domande, spesso imbarazzate e imbarazzanti.

Magari, un giorno, Qualcuno ci spiegherà …

A cosa serva chiedere, a inizio stagione agonistica, a tutte le Società professionistiche la garanzia della disponibilità di un impianto a norma per avere diritto all’iscrizione alla Lega PRO quando poi, per ragioni indipendenti dalla volontà delle stesse Società, è possibile assistere a “sfratti” repentini che costringono a ripiegare su impianti di fortuna.

A cosa servano strutture e sovrastrutture di controllo, sorveglianza e pianificazione quando pur essendo ben noto, ufficialmente dal 21 settembre, in realtà (informalmente) da alcuni giorni prima, che la partita si sarebbe disputata al “Francesca Gianni” e non più nella sua sede naturale (il “Flaminio”) si è arrivati al punto di effettuare una “riunione tecnica” presso l’impianto solo venerdì 24 settembre, circa 24 ore prima dell’inizio della gara, alimentando uno stato d’incertezza e di confusione in tutte le parti in causa, in primis negli appassionati in attesa di poter acquistare un biglietto che non sarebbe mai stato posto in vendita.

Quale sia l’obiettivo che il Ministero, l’Osservatorio, il CASMS vogliono perseguire: se vogliono davvero garantire ordine e sicurezza oppure se vogliono generare confusione e totale sfiducia nel fatto che Chi decide, decide per il meglio e con la dovuta tempestività … perché, è necessario che se ne rendano conto, è questo che stanno rischiando di ottenere.

Quale sia la funzione della Lega PRO che non ha fatto quanto era giusto attendersi per tutelare gli interessi delle Società affiliate che per “obbligo e mandato naturale” (della Lega) dovrebbero essere non solo governate “a colpi di comunicati” e norme sempre più pressanti ma rappresentate e affiancate, anche con interventi di mediazione nei confronti delle Autorità territoriali; ebbene, Noi e i Nostri Tifosi, in questa circostanza, non ci siamo sentiti rappresentati e tutelati da nessuno.

Quale sia la reale funzione del “prezioso” strumento Tessera del Tifoso che sembra essere “indispensabile quando non serve e inutile quando dovrebbe davvero servire”.

Più precisamente, ci chiediamo, noi della Virtus e di Lanciano: a cosa sarà mai servito averne sottoscritte oltre mille di quelle famose tessere se sembrano essere utili a tutto tranne che ad accedere in un impianto sportivo per assistere a una partita?

Che Qualcuno, dopo averci sollecitati a fare azioni di persuasione e di “marketing” presso i nostri sostenitori, faccia a sua volta un’azione di persuasione e venga a convincerci che non ci siamo sbagliati, che non ci siamo fatti prendere per il naso e che non abbiamo (seppur involontariamente) preso per il naso nessuno …

venga a convincerci, anche, che non siamo stati semplicemente lo strumento di una banale ma torbida azione di sell-out per conto di chi aveva bisogno di piazzare qualche prodotto finanziario nelle mani di nuovi potenziali clienti.

Venga a convincerci che possiamo contare su idee, progetti e strutture improntate alla trasparenza, alla chiarezza, all’efficacia.

Altrimenti, se il “grande progetto” è quello di piegare tutti alla formula di calcio-spettacolo e business, dove l’ultimo elemento è il vero motore immobile di tutto il meccanismo, lo si affermi con chiarezza e si ammetta lealmente di non essere più in grado di onorare la propria missione naturale: garantire al “sistema calcio” equità, certezza e rispetto delle regole, trasparenza.

Peccato che il tempo delle risposte sembri non arrivare mai.

S.S. VIRTUS LANCIANO 1924 S.R.L.

“A parte i nostri pensieri, non c'è nulla che sia davvero in nostro potere” (R D)


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Messaggio  bender Sab Set 25, 2010 12:28 am

LeoneRampante ha scritto:A cosa servano strutture e sovrastrutture di controllo, sorveglianza e pianificazione quando pur essendo ben noto, ufficialmente dal 21 settembre, in realtà (informalmente) da alcuni giorni prima, che la partita si sarebbe disputata al “Francesca Gianni” e non più nella sua sede naturale (il “Flaminio”)

parole, parole, parole...

anche la partita atletico roma-taranto, al flaminio, è stata vietata ai tarantini per la inadeguatezza del settore ospiti (giova ricordare che al flaminio, in occasione delle partite di rugby, lo stadio è tutto pieno - 40.000 spettatori -).

VERGOGNA!
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Messaggio  hy Sab Set 25, 2010 10:13 am

e meno male che certe volte il buon senso vince e che se ne parli:

Atletico Roma-Virtus Lanciano è stata rinviata.
Stamattina, l'intervento del Presidente della Lega Pro, che ha contattato personalmente le due Società interessate, ha ripristinato una situazione di equità proponendo un rinvio della partita ad altra data e altra sede.
Vista la situazione che si era andata determinando nel corso della settimana era l'unica decisione sensata che si potesse ormai prendere.
Vincono le Società che hanno fatto fronte comune, vince il buon senso, vince un principio di equità troppo spesso dimenticato.
Vincono, soprattutto, gli sportivi e i tifosi che avevano visti ridotti a carta straccia i propri diritti.
Vince lo sport che avrà, come era giusto che fosse, una partita giocata nel contesto che le è naturale: calciatori in campo e tifosi sugli spalti, ciascuno a incitare la propria squadra.


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Messaggio  bender Lun Set 27, 2010 3:07 pm

"Quando farò la Tessera del Tifoso smetterò di essere Ultras"

E' come se un'epoca volgesse al termine in maniera inesorabile, spenta dalla leggi e da un ricambio generazionale evidente.

La Tessera del Tifoso, misura emessa dal ministero degli Interni contro la violenza negli stadi, è un discutere continuo: si sprecano le opinioni, le divisioni tra i gruppi, perfino tra i singoli con episodi anche assurdi come quello verificatosi a Pisa dove tifosi della stessa squadra se le sono date di santa ragione. Desolante lo spettacolo allo stadio Giglio domenica, dove soltanto chi aveva la tessera poteva entrare nel settore ospiti.
Ma d'ora in poi sarà sempre così? Non c'è modo di riportare la sana passione in uno stadio?

intervista a Marco Frione, da oltre venti anni leader della curva Ferrovia.
Una curva che come tante altre vive un momento di spaccatura, tra chi coerentemente col passato non accetta un siffatto dispositivo e chi antepone l'amore per la squadra sopra ogni cosa: "Sono contrario alla Tessera del Tifoso perchè si tratta di un'imposizione assurda e calata dall'alto. E al momento non ho intenzione di farla ma credo che dalla prossima in casa tornerò in curva. Una cosa però a livello del tutto personale la voglio chiarire: il giorno che farò la Tessera, ed è probabile che in futuro succeda, per coerenza con quello che è il mio percorso, finisce per me l'era da ultras. E così, a mio parere, dovrebbe essere per chiunque: basta coreografie, basta cori per 90', basta essere punti di riferimento anche per le trasferte.
Verrò allo stadio, tiferò la mia squadra in maniera spontanea.
Credo sia il minimo della coerenza.
Non sarò più l'Ultras".
Frione rivela: "Domenica scorsa sono andato a Reggio Emilia in auto co
n degli amici, ovviamente senza entrare allo stadio e senza neppure avvicinarsi.
Abbiamo ascoltato la partita su una radio di Reggio, commentando le frasi del radiocronista.
Sono anche questi aspetti che possono essere presi in considerazione: ma le cose le fai a tuo rischio e pericolo come quando prima della partita in un paese vicino, abbiamo trovato appeso fuori da un bar uno striscione contro lo Spezia e siamo andati a rimuoverlo. Ripeto, il rischio c'è se ti muovi così".
C'è chi chiede a Frione e ai vecchi di fare la Tessera e comportarsi esattamente come prima. E' possibile? "No, assolutamente. Non sarebbe coerente dal mio punto di vista. Sarebbe come darla vinta a chi impone una misura che non accetto. Più corretto cambiare, fare il tifoso normale, senza responsabilità e ragionando a livello personale".

fonte: https://tifoandria.forumattivo.comtifoandria.forumattivo.comultrasspezia1974.com/public/index.php?ind=news&op=news_show_category&idc=7
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Messaggio  vecchio stile Mar Set 28, 2010 12:04 pm

condivido, ottima veduta di idee, molto meglio di quelli che adesso quando vedono la propria tifoseria nel settore ospiti dicono : no,non sono tesserati li hanno messi li per ordine pubblico.io non ci credo, altrimenti sarebbe troppo facile, non fai la tessera ti presenti in 1000 in trasferta e ti mettono nel settore ospiti per sicurezza. Io credo che i napoletani domenica a Cesena e i bresciani a Bari, e altri erano tesserati e non dovrebbero vergognarsi per averlo fatto, è una scelta perchè nascondersi.

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Messaggio  ciobb'à Mar Set 28, 2010 3:53 pm

Italia, addio privacy: banca del Dna e schedature di massa
– 28 SETTEMBRE 2010
ARCHIVIATO IN: INCHIESTE, PRIMO PIANO

di Gianni Lannes

Cosa non combinano nei palazzi del potere pur di controllare i sudditi-organismi. Insomma: l’Italia è un caso da Corte europea dei diritti dell’umanità. In un data-base informatico tutti i campioni biologici raccolti nelle indagini. Basta essere fermati per un controllo di routine per finire nel cervellone del Viminale anche senza aver commesso reati. L’anno scorso 15 milioni di cittadini italiani sono stati inseriti nell’archivio delle forze dell’ordine. Dopo i 70 milioni e passa di fascicoli custoditi illegalmente dall’Arma dei carabinieri sugli italiani, ora siamo ai prelievi di saliva, capelli e di sangue; e poi ancora raggi X. Anche nel Belpaese siamo tutti un po’ meno liberi per ragioni di “sicurezza”. Leggere alla voce italiana: banca del Dna contro la criminalità e il terrorismo. Esiste già da un bel pezzo l’ archivio delle tracce biologiche raccolte attraverso le perizie delle forze dell’ordine e nei prelievi su indagati. In un unico data-base, affidato alla gestione di un apposito organismo (Ris dell’Arma, o meglio la super polizia militare europea), vengono catalogati con un sistema di codici a barre tutti i campioni raccolti. L’enorme mole di informazioni è custodita all’interno di un sistema informatico controllato a più livelli e accessibile solo dai diversi gradi dell’autorità giudiziaria. Rispetto al passato, la novità fondamentale è nella possibilità di confrontare i campioni in tempo reale attraverso un software speciale. Attualmente, infatti, ogni campione di Dna rimane confinato all’interno del procedimento giudiziario in cui è stato raccolto, rendendo solo incidentali i confronti. In realtà, la creazione di una banca dati copre il vuoto legislativo che ha consentito la nascita di archivi istituzionali al di fuori della legalità. Come, ad esempio, quello del Ris carabinieri di Parma, che custodisce migliaia di campioni biologici. L’archivio segreto dell’Arma è stato casualmente svelato durante un processo per furto in cui l’imputato ha scoperto che il proprio Dna veniva da anni conservato – violando la normativa sulla privacy – dagli uomini del reparto investigativo scientifico. Chi e come sarà oggetto al prelievo del Dna sarà prossimamente stabilito da un altro disegno di legge già elaborato. Il prelievo coatto è esteso oltre che agli indagati per terrorismo «quando tutti gli altri tentativi di identificazione si siano rivelati vani» a tutti gli indagati soggetti ad arresto. A differenza degli indagati per terrorismo il prelievo non viene effettuato allo scattare delle manette, ma durante l’incidente probatorio; e ogni traccia eliminata in caso di proscioglimento. Vietate, se non col consenso, tutte le procedure invasive, come il prelievo sanguigno o l’uso dei raggi X. Consentito solo il prelievo di saliva e capelli.

Ma non è tutto nell’era del grande fratello. Siete in auto con il vostro amante o con la compagna di università il giorno in cui avete marinato le lezioni. Una volante della Polizia o una pattuglia dei Carabinieri (ma anche della Guardia di Finanza o della Forestale e della Polizia Penitenziaria) vi intima l’alt per un normale controllo. Voi esibite i documenti, il vostro accompagnatore pure. Tutto in regola. “Prego potete andare”, vi dicono cortesi gli operatori delle forze dell’ordine. Siete tranquilli, in fondo il vostro “peccato” non è (ancora) reato, e alla polizia che gliene importa se voi avete l’amante o non siete andati a scuola? Tornate a casa dopo esservi ricomposti (o ritruccate) e proseguite la vostra vita di tutti i giorni. Ma a vostra insaputa, è scattato un meccanismo infernale di controllo, denominato “Sistema di indagine (Sdi)” dal quale non uscirete più, per il resto dei vostri giorni. E che potrebbe rendervi la vita molto dura, anche se siete un innocuo rappresentante di biancheria intima con qualche indecisione sentimentale. Osserviamo come funziona e soprattutto quali problemi crea questo sistema voluto dall’ex ministro dell’Interno Enzo Bianco e ampiamente sviluppato dal ministero dell’Interno. Per comprendere il meccanismo creato da quando lo Sdi ha soppiantato il vecchio Centro elaborazione dati (Ced), occorre fare un passo indietro e vedere come operava fino al 2000 il cosiddetto cervellone del Viminale, sede del ministero dell’Interno. Fino a qualche anno fa la verifica della vostra autovettura e dei vostri documenti finiva nelle statistiche numeriche delle attività di controllo del territorio. In passato, infatti, il vostro nome veniva iscritto nel cervellone solo in caso di arresto o denuncia, per un qualsiasi reato; oppure se presentavate un esposto per lo smarrimento dei documenti. Nel 2001, secondo i dati del Viminale, furono denunciate dalle forze dell’ordine 152.399 persone; ne vennero identificate ai posti di blocco 14.897.666, su 7.870.021 veicoli controllati. Mentre prima dell’entrata in vigore dello Sdi, nel cervellone venivano iscritte solo le 152 mila persone denunciate, oggi invece vengono registrati mediamente 15 milioni di cittadini identificati e assolutamente estranei a qualsiasi imputazione o sospetto e quindi totalmente immacolati. Mentre prima c’erano limitazioni ben precise, oggi tutto confluisce nel calderone di un sistema di indagine che coinvolge alla lunga l’intera popolazione. Secondo il Dipartimento della Pubblica Sicurezza «Il Ced interforze viene regolato dalla legge 121/1981 e dall’articolo 21 della legge 18 marzo 2001, n. 128. Prevede la raccolta, elaborazione, classificazione e conservazione delle informazioni e dei dati in materia di tutela dell’ordine, della sicurezza pubblica e di prevenzione e repressione dei reati e da quelle a tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica. Il Sistema rispetta le norme sulla protezione dei dati, individuando in modo univoco la persona che effettua operazioni di immissione e di interrogazione della Banca dati (mediante uso di password e user Id)». La spiegazione è ineccepibile, ma non esauriente. Il problema non è come e da chi questi dati vengano utilizzati, ma perché vengano raccolti e quali siano le necessità di sicurezza che giustificano l’inserimento del nominativo di un cittadino in una banca dati così delicata per il semplice fatto di essere stato identificato dalle forze dell’ordine. Il controllo del territorio ha a che vedere con la prevenzione, quell’attività che si fa per impedire i reati e che consiste nel fermare delle persone nella ipotesi che qualcuna di queste possa essere un latitante o un trafficante di droga. Secondo quanto prevede la normativa in vigore, invece, questa routine è stata inserita nel più complesso sistema d’indagine, trasformandosi in un’attività investigativa a carico di cittadini ignari di questa schedatura. Con la legittima giustificazione di operare una prevenzione dei reati, si è creata una schedatura di massa dove sono già inclusi, a loro insaputa, milioni di cittadini. Nella lista dei potenziali “cattivi”, dove una volta finivano solo quelli indagati o condannati, adesso ci sono anche quelli colpevoli solo di essere stati identificati. Dal ministero spiegano: «Il compito principale del Sistema informativo Interforze è senz’altro quello della raccolta e gestione di tutti i dati e le informazioni che derivano dalle attività di prevenzione e repressione dei reati. Il Sistema di Indagine Sdi, richiedendo la raccolta delle informazioni là dove sorgono, prevede l’alimentazione da parte di tutti gli uffici segnalanti e dai relativi operatori». Il che tradotto vuol dire: non solo la Polizia, ma anche gli altri corpi raccolgono le notizie e le inseriscono nel sistema. Precisazione che, invece di tranquillizzare, preoccupa ancora di più. Nessuno dovrebbe detenere informazioni sulle frequentazioni, sulle abitudini e quant’altro di un singolo cittadino, a meno che non vi sia un’esplicita richiesta della magistratura, per indagini. E sembra chiaro che nessun giudice può aver autorizzato indagini su 56 milioni di cittadini italiani. Il garante della privacy non ha nulla da dire sul fatto che annualmente una media di 15 milioni di cittadini, senza aver commesso alcun reato, vengono schedati e inseriti in un cervellone che, da qui all’eternità, potrà documentare ove erano alla tal ora, di tale giorno e con chi? Dicono che dall’11 settembre del 2001, siamo tutti un pò meno liberi, per ragioni di sicurezza. In realtà la genesi dello Sdi è antecedente alla tragedia di New York e porta la firma di entrambi gli schieramenti politici.
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Messaggio  barlettanera Mar Set 28, 2010 4:22 pm

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Messaggio  mimmmo Mar Set 28, 2010 4:37 pm

questo topic veramente mi fa paura. ogni volta che leggo post nuovi, mi vengono i brividi. dalle tante repressioni, ingiustizie che avvengono in ogni angolo di italia(meno che ai veronesi). ora ci si mette anche questa banca dati assurda, mai detta da nessun tg, senza giustificazioni. poi ho letto anche la lettera di paolo..da brividi:
https://tifoandria.forumattivo.comjackubs1911curvanord.blogspot.com/2009/09/lettera-scritta-da-paolo-scaroni.html
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Messaggio  ciobb'à Mer Set 29, 2010 9:17 am

Tessera del tifoso, grande spot commerciale E ora indaga anche il Garante della Privacy
Mercoledì 29 Settembre 2010 08:00
Al vaglio dell'authority il trattamento dei dati personali, l’utilizzo della tecnologia inserita nel microchip, nonché la liceità dell’obbligo di acquisto di una carta prepagata per ottenere la tessera del tifoso.

Finalmente qualcosa si muove. Su segnalazione di alcuni cittadini e un’associazione di consumatori, il Garante per la Privacy ha aperto un’istruttoria sulla tessera del tifoso. Entro un mese è atteso l’esito. Tre i punti particolarmente controversi: il trattamento dei dati personali, l’utilizzo della tecnologia inserita nel microchip, nonché la liceità dell’obbligo di acquisto di una carta prepagata per ottenere la tessera del tifoso.

A insospettire i tifosi era stata la modulistica di richiesta. Su cui non era chiaro a chi andassero in mano i dati personali. Ma non solo. Perché, nonostante il clamore suscitato dalla sua introduzione, in pochi ancora oggi hanno capito cosa sia la tessera del tifoso. La quale è a tutti gli effetti una carta prepagata. Che può essere utilizzata per comprare biglietti e l’abbonamento allo stadio, ma anche per acquistare qualunque altra cosa, proprio come ogni altra carta. E c’è di più: essa contiene anche un microchip di tecnologia RFID, attraverso il quale particolari macchinari sono in grado di rilevarne i dati a distanza, seppur breve. E inoltre, al contrario delle normali prepagate, contiene la foto del possessore. Tutto ciò già contrastava un primo parere espresso dal Garante per la Privacy nel giugno 2010, in cui si precisavano alcuni aspetti del trattamento dei dati personali nelle linee guida del ministero.

Ufficialmente, però, la tessera del tifoso venne introdotta per curare la piaga della violenza negli stadi. Eravamo, si badi bene alle date, a metà 2009. Già allora, come riporta l’Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive, i reati da stadio erano in considerevole diminuzione: contando solo il numero di feriti, si è passati dai 1.219 della stagione 2003-2004 ai 361 di quella 2007-2008, con un’ulteriore diminuzione del 66% nel girone d’andata dello scorso anno. Ebbene, la tessera veniva spacciata come ulteriore elemento di sicurezza e prevenzione. Da una parte la squadra forniva una tessera di fedeltà al tifoso, dall’altra la Questura controllava che sul titolare non pendessero provvedimenti ostativi (un provvedimento di Daspo o una condanna passata in primo grado per reati da stadio, sentenza che di fatto sancisce una diffida a vita a frequentare qualunque stadio). Tale misura però, sebbene meno aspra, era già in vigore dal 2005, allorché le squadre furono costrette a trasmettere i dati dei propri abbonati alla Questura.

E allora che bisogno c’era della tessera del tifoso? A far diminuire la violenza? Be’, se si prendono in esame le prime giornate di questo campionato sembra proprio di no. E c’è un perché. La circolare ministeriale 555/2009 che introdusse la tessera del tifoso, infatti, si guardò bene dal renderla obbligatoria. Non solo non lo fece per le singole società, le quali avrebbero potuto benissimo non aderire all’intero progetto. Ma nemmeno per il singolo tifoso, il quale può a tutt’oggi andare al botteghino o in banca e ottenere così il suo diritto d’accesso allo stadio. Con due uniche preclusioni: l’abbonamento per l’intera stagione e i biglietti per le trasferte nel cosiddetto “settore ospiti”, ossia quella gabbia dove i tifosi in trasferta vengono assiepati come fossero mandrie.

Cosa è successo? Semplice, che chi non ha sottoscritto la tessera del tifoso (vuoi perché, è il caso di molti ultrà, la vede come una schedatura, vuoi perché, condannato per reati da stadio, non poteva farlo) è andato ugualmente in trasferta, ha comprato un biglietto per una tribuna che non fosse quella “ospiti”, e si è seduto in un settore normalmente frequentato dai tifosi di casa. Risultato: incidenti. A Brescia, due settimane fa, il più grave, con un tifoso della provincia di Ragusa finito in ospedale (in quella partita c’erano solo 26 tifosi del Palermo nella gabbia, tutti gli altri erano nelle varie tribune). Invece il 19 settembre, a Marassi, durante Sampdoria-Napoli, l’accensione di una torcia da parte dei tifosi partenopei ed il conseguente parapiglia in tribuna (la curva ospiti era semideserta) ha costretto steward e forze dell’ordine a fare cordone nel settore distinti. Mentre a Brindisi, già alla prima di campionato di Lega Pro, sette tifosi dell’Avellino che non si trovavano nel settore ospiti si sono azzuffati con quelli di casa. Per loro potrebbe scattare il Daspo. Nel caso, anche se volessero, niente prepagata.

D’altronde non ci voleva molto a capire che lo scopo della tessera del tifoso fosse eminentemente commerciale. Non a caso, dopo il lancio pubblicitario disastroso, con i gruppi ultrà che non ne volevano sapere di sottoscriverla e quelli dell’Atalanta, era il 26 agosto, che assaltavano la festa di Alzano Lombardo dove parlava il ministro dell’Interno Bobo Maroni, molte squadre sul loro sito l’hanno camuffata con nomi accattivanti, puntando tutto sulla fidelizzazione. Come è accaduto spesso in passato, il meccanismo ha fatto leva sull’amore per il calcio degli italiani, il quale, a fronte di una diminuzione delle presenze allo stadio (quest’anno in serie A mancano all’appello già 70.000 paganti), è in grande crescita, almeno stando a una recente indagine di Demos & Pi (fonte Repubblica). Detto fatto, finora sono 655mila le tessere del tifoso sottoscritte. Come dire, un ulteriore balzello per tanti appassionati (si consideri che la prepagata finisce in mano pure ai minori di 14 anni), ma anche fa un gran favore alle banche, guarda caso il soggetto che spesso emette le fideiussioni grazie alle quali le squadre ottengono l’iscrizione ai campionati.

di Elena Filicori e Matteo Lunardini



[Fonte: Il Fatto Quotidiano]
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Messaggio  ANDRIASOVRANA Gio Set 30, 2010 11:27 am

mimmmo ha scritto:questo topic veramente mi fa paura. ogni volta che leggo post nuovi, mi vengono i brividi. dalle tante repressioni, ingiustizie che avvengono in ogni angolo di italia(meno che ai veronesi). ora ci si mette anche questa banca dati assurda, mai detta da nessun tg, senza giustificazioni. poi ho letto anche la lettera di paolo..da brividi:
https://tifoandria.forumattivo.comjackubs1911curvanord.blogspot.com/2009/09/lettera-scritta-da-paolo-scaroni.html
Non per retorica ognuno di noi un giorno paghera' e rendera' conto del proprio operato................la giustizia e' merce rara!!
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Messaggio  ele andria Dom Ott 03, 2010 3:51 pm

Andria, i tifosi pugliesi al seguito della squadra
Arriveranno i tifosi dell’Andria
. Ma soli quelli in possesso della tessera del tifoso. Controlli dettagliati previsti. E’ giá accaduto che qualcuno sia stato costretto a far marcia indietro. Ad esempio in occasione di Nocerina-Barletta, tifosi pugliesi attesi ma mai arrivati al San Francesco, fermati verso Avellino essendo tutti sprovvisti della fatidica tessera che dá diritto a comprare il biglietto per le trasferte. Se arrivano, misure di ordine pubblico prese da partita praticamente a rischio, considerando qualche precedente. Tutti ad esempio ricordano quel che capitò al difensore rossonero Gianni Di Rocco, picchiato da persone non identificate nel riscaldamento di Andria-Nocerina, partita della vecchia C1 edizione 1996-1997. Quel giorno la Nocerina perse sul campo ma poi vinse a tavolino, schiacciante la responsabilitá oggettiva della societá pugliese per l’episodio avvenuto prima dell’incontro, che costrinse la Nocerina a modificare la formazione con Di Rocco all’ospedale.

Tanti anni son passati. Di Rocco adesso è lontano dal calcio, vive e lavora al nord il napoletano che da ragazzo era grande promessa a livello nazionale. E’ rimasto cortese, di parole intelligenti che superano la media delle parole pronunciate spesso dai calciatori di ogni serie. Ricorda col sorriso postdatato: "Una giornata nera per me, ora sorrido però quella volta rimediai colpi senza alcuna ragione. Ma adesso salutatemi la Nocerina, mi è rimasta nel cuore". E lui è rimasto nella storia: l’anno dopo segnò in maniera spettacolare il gol che regalò la possibilitá alla squadra di Simonelli di andarsi a giocare la B, poi sfumata, nella finale playoff di Ancona contro la Ternana di Delneri

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Messaggio  mimmmo Dom Ott 03, 2010 3:55 pm

ele andria ha scritto:Andria, i tifosi pugliesi al seguito della squadra
Arriveranno i tifosi dell’Andria
. Ma soli quelli in possesso della tessera del tifoso. Controlli dettagliati previsti. E’ giá accaduto che qualcuno sia stato costretto a far marcia indietro. Ad esempio in occasione di Nocerina-Barletta, tifosi pugliesi attesi ma mai arrivati al San Francesco, fermati verso Avellino essendo tutti sprovvisti della fatidica tessera che dá diritto a comprare il biglietto per le trasferte. Se arrivano, misure di ordine pubblico prese da partita praticamente a rischio, considerando qualche precedente. Tutti ad esempio ricordano quel che capitò al difensore rossonero Gianni Di Rocco, picchiato da persone non identificate nel riscaldamento di Andria-Nocerina, partita della vecchia C1 edizione 1996-1997. Quel giorno la Nocerina perse sul campo ma poi vinse a tavolino, schiacciante la responsabilitá oggettiva della societá pugliese per l’episodio avvenuto prima dell’incontro, che costrinse la Nocerina a modificare la formazione con Di Rocco all’ospedale.

Tanti anni son passati. Di Rocco adesso è lontano dal calcio, vive e lavora al nord il napoletano che da ragazzo era grande promessa a livello nazionale. E’ rimasto cortese, di parole intelligenti che superano la media delle parole pronunciate spesso dai calciatori di ogni serie. Ricorda col sorriso postdatato: "Una giornata nera per me, ora sorrido però quella volta rimediai colpi senza alcuna ragione. Ma adesso salutatemi la Nocerina, mi è rimasta nel cuore". E lui è rimasto nella storia: l’anno dopo segnò in maniera spettacolare il gol che regalò la possibilitá alla squadra di Simonelli di andarsi a giocare la B, poi sfumata, nella finale playoff di Ancona contro la Ternana di Delneri
scusate non ho capito. ma i tifosi dell andria stavano a nocera??inoltre quelli del barletta sono stati fermati ad avellino e fatti tornare indietro?cioè è così o ho capito male io?
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Messaggio  prima linea Dom Ott 03, 2010 11:06 pm

mimmmo ha scritto:
ele andria ha scritto:Andria, i tifosi pugliesi al seguito della squadra
Arriveranno i tifosi dell’Andria
. Ma soli quelli in possesso della tessera del tifoso. Controlli dettagliati previsti. E’ giá accaduto che qualcuno sia stato costretto a far marcia indietro. Ad esempio in occasione di Nocerina-Barletta, tifosi pugliesi attesi ma mai arrivati al San Francesco, fermati verso Avellino essendo tutti sprovvisti della fatidica tessera che dá diritto a comprare il biglietto per le trasferte. Se arrivano, misure di ordine pubblico prese da partita praticamente a rischio, considerando qualche precedente. Tutti ad esempio ricordano quel che capitò al difensore rossonero Gianni Di Rocco, picchiato da persone non identificate nel riscaldamento di Andria-Nocerina, partita della vecchia C1 edizione 1996-1997. Quel giorno la Nocerina perse sul campo ma poi vinse a tavolino, schiacciante la responsabilitá oggettiva della societá pugliese per l’episodio avvenuto prima dell’incontro, che costrinse la Nocerina a modificare la formazione con Di Rocco all’ospedale.

Tanti anni son passati. Di Rocco adesso è lontano dal calcio, vive e lavora al nord il napoletano che da ragazzo era grande promessa a livello nazionale. E’ rimasto cortese, di parole intelligenti che superano la media delle parole pronunciate spesso dai calciatori di ogni serie. Ricorda col sorriso postdatato: "Una giornata nera per me, ora sorrido però quella volta rimediai colpi senza alcuna ragione. Ma adesso salutatemi la Nocerina, mi è rimasta nel cuore". E lui è rimasto nella storia: l’anno dopo segnò in maniera spettacolare il gol che regalò la possibilitá alla squadra di Simonelli di andarsi a giocare la B, poi sfumata, nella finale playoff di Ancona contro la Ternana di Delneri
scusate non ho capito. ma i tifosi dell andria stavano a nocera??inoltre quelli del barletta sono stati fermati ad avellino e fatti tornare indietro?cioè è così o ho capito male io?
nessun tifoso del barletta è stato fermato ad avellino..ma si trattava di un pulmann di baresi diretti a napoli.....
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Messaggio  Daje Andria Ven Ott 08, 2010 8:05 am

"Queste le misure restrittive decise dal Comitato per la sicurezza delle manifestazioni sportive (Casms) per i prossimi incontri di Lega Pro.... per Foggia-Andria del 17 ottobre vendita dei tagliandi ai soli residenti nella provincia di Foggia!"
estratto da https://tifoandria.forumattivo.comtifoandria.forumattivo.comtuttolegapro.com/?action=read&idnotizia=15482
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Messaggio  casteldelmonte Ven Ott 08, 2010 7:29 pm

la trasferta di foggia è stata già vietata ...CHE TEMPISMO...mang n voln dè la spranz!!!!
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Messaggio  In The Main Sab Ott 09, 2010 10:04 am

Tessera del tifoso, l'avventura di un abbonato interista

da tuttomercatoweb.com

Riceviamo e pubblichiamo una mail inviataci da un abbonato dell'Inter, alle prese con burocrazia, steward, cancelli, tornelli e Tessera del tifoso, in occasione della gara interna di domenica scorsa giocata a San Siro contro la Juventus. Eccola:

In qualità di abbonato e sottoscrittore di "Tessera siamo noi" (che sarebbe la Tessera del Tifoso dell'Inter, che, ad oggi, mi pento amaramente per aver sottoscritto), ma non ancora detentore (non sono ancora riuscito a ritirarla in banca), per entrare allo stadio, ho bisogno di un ticket provvisorio che mi rilasciano alle biglietterie fuori dai botteghini di S.Siro. Di solito va tutto liscio, tanto che, in occasione di Inter-Bari (22 settembre) ho dovuto fare solo un minuto di fila ed ottenere il tagliando.

Domenica scorsa, sera Inter-Juventus, arrivo al botteghino del Meazza verso le ore 20.10 e mi accodo in fila. Davanti a me c'erano una quindicina di persone, quindi non mi preoccupo più di tanto. Ce la farò tranquillamente ad entrare in tempo per le 20.45. Ad un certo punto, sento dei mormorii: iniziava a girare voce che i botteghini non riuscissero a stampare i tickets per problemi tecnici. Da buon saggio, cerco di manenere la calma.

Ore 20.20: la gente comincia ad agitarsi. La procedura per ottenere il ticket d'ingresso provvisorio prevede la presentazione al botteghino dell'abbonamento e dei carteggi bancari. Molte persone avevano già consegnato regolarmente i documenti richiesti dalle ore 18. Ma i server erano bloccati e la situazione era in fase di stallo. Inizio ad innervosirmi e ad agitarmi.

Ore 20.25: è il mio turno, mi avvicino al botteghino, consegno tutti i documenti richiesti e… "Mi spiace, non posso stampare nulla – dice l'addetta – ma se vuole mi lasci le carte e vediamo dopo"!
Io: "Scusa, non ho capito, che vuol dire dopo?
Lei: "Bisogna aspettare che prima vengano stampati tutti gli altri, poi procediamo anche con te.
Io: "Ma che stai dicendo?"
Lei: "Se vuoi è così. Altrimenti, niente".

Mi faccio ridare i documenti e cerco un altro botteghino. Ma la situazione che si respirava non era delle migliori. Vedevo facce rassegnate e sconsolate, e per di più mancavano ormai solo dieci minuti al fischio d'inizio. E, dagli altoparlanti dello stadio, lo speaker leggeva le formazioni. Rabbia.

Ore 20.37: Tento il tutto per tutto. Mi presento ai tornelli senza ticket provvisorio. Parlo con gli incolpevoli steward che alzano le spalle e mi indicano un responsabile cui chiedere informazioni. Lo raggiungo, ma appena mi vede arrivare mi dà le spalle e si rinchiude dietro le porte di ferro.

Ore 20.40: chiamo la polizia. Un'agente mi accompagna all'ingresso, ma nemmeno la divisa può nulla contro la burocrazia: anche a lei chiudono le porte in faccia!

Ore 20.50: Siamo già al quinto del primo tempo, ritorno al primo botteghino per sondare il terreno. Nessuna novità, i server erano ancora bloccati.

Ore 20.55: la disperazione porta qualcuno ad azzardare frasi pesanti, tipo: "Ho sentito che alla porta numero 14 (io ero alla 15) ci fanno entrare dritti dritti senza alcun problema". Nemmeno il tempo di fiatare, mi precipito alla porta 14 ma la situazione che vedo è sconfortante: tornelli chiusi e ragazzetti di 25 anni con abiti scuri alla Pulp Fiction, ci voltavano le spalle al di là del plexiglass, incuranti dei nostri diritti calpestati.

Ore 20.58: se n'è già andato un quarto d'ora di partita, decido di ritornare alla porta 15, nessuna novità, ahimè.

Ore 21.08: ritorno alla porta 14 ed inizio ad inveire contro tutti coloro che erano al di là del plexiglass.

Ore 21.09: si affaccia un addetto, uno dei Pulp Fiction boys, che con aria di superiorità mi ghiaccia: "Io non posso fare nulla, se non hai il ticket non puoi entrare". Ed io, con le vene del collo rigonfie di sangue: "Sono un abbonato, ho tutti e 19 i tickets già pagati e tu sei un incompetente!!!". Risposta: "Vai alla numero 7".

21.11: 26' del primo tempo, continuo nel mio personalissimo gioco dell'oca e giungo presso la porta numero 7. Sfiancato, per aver percorso metà perimetro del Meazza (la porta numero 7 è dalla parte opposta rispetto alla 15). Passo dritto dai controlli, arrivo al tornello, ma… non c'era nessuno che mi faceva entrare. Anzi, credevo ci fosse il tornello aperto con un addetto nei pressi della porta. Niente. Il sangue mi sale al cervello. E' ufficiale, sono imbufalito!

21.20: 35' del primo tempo, ed io fuori da San Siro, nonostante sul mio conto non ci siano più i soldi che ho pagato per l'abbonamento. Vedo uno steward, una voce di speranza: "vai al botteghino lì di fronte, ti stamperanno il ticket per l'ingresso".

21.25: Alleluja! E' nato! Riesco a farmi stampare il biglietto. E nei dintorni vedo le stesse persone che erano in fila con me, un'ora prima. Sfioro un record: sono il penultimo ad entrare a San Siro, quando il primo tempo è già finito. Arrivo al 3° anello che le squadre sono già negli spogliatoi. Sono sfinito, ma spero di godermi almeno un gran secondo tempo.

22.30: Niente, tutta questa baraonda per uno squallido 0-0. Non so se ridere o piangere. Mi sento impotente.
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Messaggio  Cm Punk93 Dom Ott 10, 2010 7:03 am

In The Main ha scritto:Tessera del tifoso, l'avventura di un abbonato interista

da tuttomercatoweb.com

Riceviamo e pubblichiamo una mail inviataci da un abbonato dell'Inter, alle prese con burocrazia, steward, cancelli, tornelli e Tessera del tifoso, in occasione della gara interna di domenica scorsa giocata a San Siro contro la Juventus. Eccola:

In qualità di abbonato e sottoscrittore di "Tessera siamo noi" (che sarebbe la Tessera del Tifoso dell'Inter, che, ad oggi, mi pento amaramente per aver sottoscritto), ma non ancora detentore (non sono ancora riuscito a ritirarla in banca), per entrare allo stadio, ho bisogno di un ticket provvisorio che mi rilasciano alle biglietterie fuori dai botteghini di S.Siro. Di solito va tutto liscio, tanto che, in occasione di Inter-Bari (22 settembre) ho dovuto fare solo un minuto di fila ed ottenere il tagliando.

Domenica scorsa, sera Inter-Juventus, arrivo al botteghino del Meazza verso le ore 20.10 e mi accodo in fila. Davanti a me c'erano una quindicina di persone, quindi non mi preoccupo più di tanto. Ce la farò tranquillamente ad entrare in tempo per le 20.45. Ad un certo punto, sento dei mormorii: iniziava a girare voce che i botteghini non riuscissero a stampare i tickets per problemi tecnici. Da buon saggio, cerco di manenere la calma.

Ore 20.20: la gente comincia ad agitarsi. La procedura per ottenere il ticket d'ingresso provvisorio prevede la presentazione al botteghino dell'abbonamento e dei carteggi bancari. Molte persone avevano già consegnato regolarmente i documenti richiesti dalle ore 18. Ma i server erano bloccati e la situazione era in fase di stallo. Inizio ad innervosirmi e ad agitarmi.

Ore 20.25: è il mio turno, mi avvicino al botteghino, consegno tutti i documenti richiesti e… "Mi spiace, non posso stampare nulla – dice l'addetta – ma se vuole mi lasci le carte e vediamo dopo"!
Io: "Scusa, non ho capito, che vuol dire dopo?
Lei: "Bisogna aspettare che prima vengano stampati tutti gli altri, poi procediamo anche con te.
Io: "Ma che stai dicendo?"
Lei: "Se vuoi è così. Altrimenti, niente".

Mi faccio ridare i documenti e cerco un altro botteghino. Ma la situazione che si respirava non era delle migliori. Vedevo facce rassegnate e sconsolate, e per di più mancavano ormai solo dieci minuti al fischio d'inizio. E, dagli altoparlanti dello stadio, lo speaker leggeva le formazioni. Rabbia.

Ore 20.37: Tento il tutto per tutto. Mi presento ai tornelli senza ticket provvisorio. Parlo con gli incolpevoli steward che alzano le spalle e mi indicano un responsabile cui chiedere informazioni. Lo raggiungo, ma appena mi vede arrivare mi dà le spalle e si rinchiude dietro le porte di ferro.

Ore 20.40: chiamo la polizia. Un'agente mi accompagna all'ingresso, ma nemmeno la divisa può nulla contro la burocrazia: anche a lei chiudono le porte in faccia!

Ore 20.50: Siamo già al quinto del primo tempo, ritorno al primo botteghino per sondare il terreno. Nessuna novità, i server erano ancora bloccati.

Ore 20.55: la disperazione porta qualcuno ad azzardare frasi pesanti, tipo: "Ho sentito che alla porta numero 14 (io ero alla 15) ci fanno entrare dritti dritti senza alcun problema". Nemmeno il tempo di fiatare, mi precipito alla porta 14 ma la situazione che vedo è sconfortante: tornelli chiusi e ragazzetti di 25 anni con abiti scuri alla Pulp Fiction, ci voltavano le spalle al di là del plexiglass, incuranti dei nostri diritti calpestati.

Ore 20.58: se n'è già andato un quarto d'ora di partita, decido di ritornare alla porta 15, nessuna novità, ahimè.

Ore 21.08: ritorno alla porta 14 ed inizio ad inveire contro tutti coloro che erano al di là del plexiglass.

Ore 21.09: si affaccia un addetto, uno dei Pulp Fiction boys, che con aria di superiorità mi ghiaccia: "Io non posso fare nulla, se non hai il ticket non puoi entrare". Ed io, con le vene del collo rigonfie di sangue: "Sono un abbonato, ho tutti e 19 i tickets già pagati e tu sei un incompetente!!!". Risposta: "Vai alla numero 7".

21.11: 26' del primo tempo, continuo nel mio personalissimo gioco dell'oca e giungo presso la porta numero 7. Sfiancato, per aver percorso metà perimetro del Meazza (la porta numero 7 è dalla parte opposta rispetto alla 15). Passo dritto dai controlli, arrivo al tornello, ma… non c'era nessuno che mi faceva entrare. Anzi, credevo ci fosse il tornello aperto con un addetto nei pressi della porta. Niente. Il sangue mi sale al cervello. E' ufficiale, sono imbufalito!

21.20: 35' del primo tempo, ed io fuori da San Siro, nonostante sul mio conto non ci siano più i soldi che ho pagato per l'abbonamento. Vedo uno steward, una voce di speranza: "vai al botteghino lì di fronte, ti stamperanno il ticket per l'ingresso".

21.25: Alleluja! E' nato! Riesco a farmi stampare il biglietto. E nei dintorni vedo le stesse persone che erano in fila con me, un'ora prima. Sfioro un record: sono il penultimo ad entrare a San Siro, quando il primo tempo è già finito. Arrivo al 3° anello che le squadre sono già negli spogliatoi. Sono sfinito, ma spero di godermi almeno un gran secondo tempo.

22.30: Niente, tutta questa baraonda per uno squallido 0-0. Non so se ridere o piangere. Mi sento impotente.

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. . . . . . . . . .`=~-,,.\,. . . . . . . . . . . . . . . .\
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. . . . . . . . . . . . . . . . . . .`=-,. . . . . . . . . .,%`>--==``
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . _\. . . . . ._,-%. . . ..`
ecco cos'è la tessera del tifoso
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Messaggio  uiandr Dom Ott 10, 2010 8:53 am

rated superstars ha scritto:
In The Main ha scritto:Tessera del tifoso, l'avventura di un abbonato interista

da tuttomercatoweb.com

Riceviamo e pubblichiamo una mail inviataci da un abbonato dell'Inter, alle prese con burocrazia, steward, cancelli, tornelli e Tessera del tifoso, in occasione della gara interna di domenica scorsa giocata a San Siro contro la Juventus. Eccola:

In qualità di abbonato e sottoscrittore di "Tessera siamo noi" (che sarebbe la Tessera del Tifoso dell'Inter, che, ad oggi, mi pento amaramente per aver sottoscritto), ma non ancora detentore (non sono ancora riuscito a ritirarla in banca), per entrare allo stadio, ho bisogno di un ticket provvisorio che mi rilasciano alle biglietterie fuori dai botteghini di S.Siro. Di solito va tutto liscio, tanto che, in occasione di Inter-Bari (22 settembre) ho dovuto fare solo un minuto di fila ed ottenere il tagliando.

Domenica scorsa, sera Inter-Juventus, arrivo al botteghino del Meazza verso le ore 20.10 e mi accodo in fila. Davanti a me c'erano una quindicina di persone, quindi non mi preoccupo più di tanto. Ce la farò tranquillamente ad entrare in tempo per le 20.45. Ad un certo punto, sento dei mormorii: iniziava a girare voce che i botteghini non riuscissero a stampare i tickets per problemi tecnici. Da buon saggio, cerco di manenere la calma.

Ore 20.20: la gente comincia ad agitarsi. La procedura per ottenere il ticket d'ingresso provvisorio prevede la presentazione al botteghino dell'abbonamento e dei carteggi bancari. Molte persone avevano già consegnato regolarmente i documenti richiesti dalle ore 18. Ma i server erano bloccati e la situazione era in fase di stallo. Inizio ad innervosirmi e ad agitarmi.

Ore 20.25: è il mio turno, mi avvicino al botteghino, consegno tutti i documenti richiesti e… "Mi spiace, non posso stampare nulla – dice l'addetta – ma se vuole mi lasci le carte e vediamo dopo"!
Io: "Scusa, non ho capito, che vuol dire dopo?
Lei: "Bisogna aspettare che prima vengano stampati tutti gli altri, poi procediamo anche con te.
Io: "Ma che stai dicendo?"
Lei: "Se vuoi è così. Altrimenti, niente".

Mi faccio ridare i documenti e cerco un altro botteghino. Ma la situazione che si respirava non era delle migliori. Vedevo facce rassegnate e sconsolate, e per di più mancavano ormai solo dieci minuti al fischio d'inizio. E, dagli altoparlanti dello stadio, lo speaker leggeva le formazioni. Rabbia.

Ore 20.37: Tento il tutto per tutto. Mi presento ai tornelli senza ticket provvisorio. Parlo con gli incolpevoli steward che alzano le spalle e mi indicano un responsabile cui chiedere informazioni. Lo raggiungo, ma appena mi vede arrivare mi dà le spalle e si rinchiude dietro le porte di ferro.

Ore 20.40: chiamo la polizia. Un'agente mi accompagna all'ingresso, ma nemmeno la divisa può nulla contro la burocrazia: anche a lei chiudono le porte in faccia!

Ore 20.50: Siamo già al quinto del primo tempo, ritorno al primo botteghino per sondare il terreno. Nessuna novità, i server erano ancora bloccati.

Ore 20.55: la disperazione porta qualcuno ad azzardare frasi pesanti, tipo: "Ho sentito che alla porta numero 14 (io ero alla 15) ci fanno entrare dritti dritti senza alcun problema". Nemmeno il tempo di fiatare, mi precipito alla porta 14 ma la situazione che vedo è sconfortante: tornelli chiusi e ragazzetti di 25 anni con abiti scuri alla Pulp Fiction, ci voltavano le spalle al di là del plexiglass, incuranti dei nostri diritti calpestati.

Ore 20.58: se n'è già andato un quarto d'ora di partita, decido di ritornare alla porta 15, nessuna novità, ahimè.

Ore 21.08: ritorno alla porta 14 ed inizio ad inveire contro tutti coloro che erano al di là del plexiglass.

Ore 21.09: si affaccia un addetto, uno dei Pulp Fiction boys, che con aria di superiorità mi ghiaccia: "Io non posso fare nulla, se non hai il ticket non puoi entrare". Ed io, con le vene del collo rigonfie di sangue: "Sono un abbonato, ho tutti e 19 i tickets già pagati e tu sei un incompetente!!!". Risposta: "Vai alla numero 7".

21.11: 26' del primo tempo, continuo nel mio personalissimo gioco dell'oca e giungo presso la porta numero 7. Sfiancato, per aver percorso metà perimetro del Meazza (la porta numero 7 è dalla parte opposta rispetto alla 15). Passo dritto dai controlli, arrivo al tornello, ma… non c'era nessuno che mi faceva entrare. Anzi, credevo ci fosse il tornello aperto con un addetto nei pressi della porta. Niente. Il sangue mi sale al cervello. E' ufficiale, sono imbufalito!

21.20: 35' del primo tempo, ed io fuori da San Siro, nonostante sul mio conto non ci siano più i soldi che ho pagato per l'abbonamento. Vedo uno steward, una voce di speranza: "vai al botteghino lì di fronte, ti stamperanno il ticket per l'ingresso".

21.25: Alleluja! E' nato! Riesco a farmi stampare il biglietto. E nei dintorni vedo le stesse persone che erano in fila con me, un'ora prima. Sfioro un record: sono il penultimo ad entrare a San Siro, quando il primo tempo è già finito. Arrivo al 3° anello che le squadre sono già negli spogliatoi. Sono sfinito, ma spero di godermi almeno un gran secondo tempo.

22.30: Niente, tutta questa baraonda per uno squallido 0-0. Non so se ridere o piangere. Mi sento impotente.

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ecco cos'è la tessera del tifoso

ma va va.....che cavolo centra tutto questo con la tessera....boo
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Messaggio  bender Dom Ott 10, 2010 2:37 pm

Giovedì, in autostrada, mi sono tolto uno sfizio: ho chiesto, alla cassa, due caffè con sconto tessera del tifoso!

La cassiera mi guarda stranita e mi risponde: la tessera del tifoso vale solo quando c'è la partita.

Io ribatto: che tipo di partita?

Lei: la partita della sua squadra!

A quel punto io mi immedesimo in quelle persone che ultras non sono, e si sono fatti la tessera solo per abbonarsi: non vanno in trasferta, quindi loro dello "sconto autogrill e treni" potrebbero usufruirne solo quando l'andria gioca in casa... ma quando l'andria gioca in casa loro sono allo stadio!

quindi, A CHE SERVE LA TESSERA DEL TIFOSO???

DOVE SONO I SUOI BENEFICI???
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Messaggio  crisantemi17 Dom Ott 10, 2010 9:14 pm

rated superstars ha scritto:
In The Main ha scritto:Tessera del tifoso, l'avventura di un abbonato interista

da tuttomercatoweb.com

Riceviamo e pubblichiamo una mail inviataci da un abbonato dell'Inter, alle prese con burocrazia, steward, cancelli, tornelli e Tessera del tifoso, in occasione della gara interna di domenica scorsa giocata a San Siro contro la Juventus. Eccola:

In qualità di abbonato e sottoscrittore di "Tessera siamo noi" (che sarebbe la Tessera del Tifoso dell'Inter, che, ad oggi, mi pento amaramente per aver sottoscritto), ma non ancora detentore (non sono ancora riuscito a ritirarla in banca), per entrare allo stadio, ho bisogno di un ticket provvisorio che mi rilasciano alle biglietterie fuori dai botteghini di S.Siro. Di solito va tutto liscio, tanto che, in occasione di Inter-Bari (22 settembre) ho dovuto fare solo un minuto di fila ed ottenere il tagliando.

Domenica scorsa, sera Inter-Juventus, arrivo al botteghino del Meazza verso le ore 20.10 e mi accodo in fila. Davanti a me c'erano una quindicina di persone, quindi non mi preoccupo più di tanto. Ce la farò tranquillamente ad entrare in tempo per le 20.45. Ad un certo punto, sento dei mormorii: iniziava a girare voce che i botteghini non riuscissero a stampare i tickets per problemi tecnici. Da buon saggio, cerco di manenere la calma.

Ore 20.20: la gente comincia ad agitarsi. La procedura per ottenere il ticket d'ingresso provvisorio prevede la presentazione al botteghino dell'abbonamento e dei carteggi bancari. Molte persone avevano già consegnato regolarmente i documenti richiesti dalle ore 18. Ma i server erano bloccati e la situazione era in fase di stallo. Inizio ad innervosirmi e ad agitarmi.

Ore 20.25: è il mio turno, mi avvicino al botteghino, consegno tutti i documenti richiesti e… "Mi spiace, non posso stampare nulla – dice l'addetta – ma se vuole mi lasci le carte e vediamo dopo"!
Io: "Scusa, non ho capito, che vuol dire dopo?
Lei: "Bisogna aspettare che prima vengano stampati tutti gli altri, poi procediamo anche con te.
Io: "Ma che stai dicendo?"
Lei: "Se vuoi è così. Altrimenti, niente".

Mi faccio ridare i documenti e cerco un altro botteghino. Ma la situazione che si respirava non era delle migliori. Vedevo facce rassegnate e sconsolate, e per di più mancavano ormai solo dieci minuti al fischio d'inizio. E, dagli altoparlanti dello stadio, lo speaker leggeva le formazioni. Rabbia.

Ore 20.37: Tento il tutto per tutto. Mi presento ai tornelli senza ticket provvisorio. Parlo con gli incolpevoli steward che alzano le spalle e mi indicano un responsabile cui chiedere informazioni. Lo raggiungo, ma appena mi vede arrivare mi dà le spalle e si rinchiude dietro le porte di ferro.

Ore 20.40: chiamo la polizia. Un'agente mi accompagna all'ingresso, ma nemmeno la divisa può nulla contro la burocrazia: anche a lei chiudono le porte in faccia!

Ore 20.50: Siamo già al quinto del primo tempo, ritorno al primo botteghino per sondare il terreno. Nessuna novità, i server erano ancora bloccati.

Ore 20.55: la disperazione porta qualcuno ad azzardare frasi pesanti, tipo: "Ho sentito che alla porta numero 14 (io ero alla 15) ci fanno entrare dritti dritti senza alcun problema". Nemmeno il tempo di fiatare, mi precipito alla porta 14 ma la situazione che vedo è sconfortante: tornelli chiusi e ragazzetti di 25 anni con abiti scuri alla Pulp Fiction, ci voltavano le spalle al di là del plexiglass, incuranti dei nostri diritti calpestati.

Ore 20.58: se n'è già andato un quarto d'ora di partita, decido di ritornare alla porta 15, nessuna novità, ahimè.

Ore 21.08: ritorno alla porta 14 ed inizio ad inveire contro tutti coloro che erano al di là del plexiglass.

Ore 21.09: si affaccia un addetto, uno dei Pulp Fiction boys, che con aria di superiorità mi ghiaccia: "Io non posso fare nulla, se non hai il ticket non puoi entrare". Ed io, con le vene del collo rigonfie di sangue: "Sono un abbonato, ho tutti e 19 i tickets già pagati e tu sei un incompetente!!!". Risposta: "Vai alla numero 7".

21.11: 26' del primo tempo, continuo nel mio personalissimo gioco dell'oca e giungo presso la porta numero 7. Sfiancato, per aver percorso metà perimetro del Meazza (la porta numero 7 è dalla parte opposta rispetto alla 15). Passo dritto dai controlli, arrivo al tornello, ma… non c'era nessuno che mi faceva entrare. Anzi, credevo ci fosse il tornello aperto con un addetto nei pressi della porta. Niente. Il sangue mi sale al cervello. E' ufficiale, sono imbufalito!

21.20: 35' del primo tempo, ed io fuori da San Siro, nonostante sul mio conto non ci siano più i soldi che ho pagato per l'abbonamento. Vedo uno steward, una voce di speranza: "vai al botteghino lì di fronte, ti stamperanno il ticket per l'ingresso".

21.25: Alleluja! E' nato! Riesco a farmi stampare il biglietto. E nei dintorni vedo le stesse persone che erano in fila con me, un'ora prima. Sfioro un record: sono il penultimo ad entrare a San Siro, quando il primo tempo è già finito. Arrivo al 3° anello che le squadre sono già negli spogliatoi. Sono sfinito, ma spero di godermi almeno un gran secondo tempo.

22.30: Niente, tutta questa baraonda per uno squallido 0-0. Non so se ridere o piangere. Mi sento impotente.

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Messaggio  mimmmo Dom Ott 10, 2010 9:58 pm

bender ha scritto:Giovedì, in autostrada, mi sono tolto uno sfizio: ho chiesto, alla cassa, due caffè con sconto tessera del tifoso!

La cassiera mi guarda stranita e mi risponde: la tessera del tifoso vale solo quando c'è la partita.

Io ribatto: che tipo di partita?

Lei: la partita della sua squadra!

A quel punto io mi immedesimo in quelle persone che ultras non sono, e si sono fatti la tessera solo per abbonarsi: non vanno in trasferta, quindi loro dello "sconto autogrill e treni" potrebbero usufruirne solo quando l'andria gioca in casa... ma quando l'andria gioca in casa loro sono allo stadio!

quindi, A CHE SERVE LA TESSERA DEL TIFOSO???

DOVE SONO I SUOI BENEFICI???
oddio!!ma non ci credo, cioè tutt stu casein p sta caz d tessr, e poi lo sconto vale solo quando gioca la squadra, ma doi è propr a carcateur..
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Messaggio  crisantemi17 Dom Ott 10, 2010 10:12 pm

mimmmo ha scritto:
bender ha scritto:Giovedì, in autostrada, mi sono tolto uno sfizio: ho chiesto, alla cassa, due caffè con sconto tessera del tifoso!

La cassiera mi guarda stranita e mi risponde: la tessera del tifoso vale solo quando c'è la partita.

Io ribatto: che tipo di partita?

Lei: la partita della sua squadra!

A quel punto io mi immedesimo in quelle persone che ultras non sono, e si sono fatti la tessera solo per abbonarsi: non vanno in trasferta, quindi loro dello "sconto autogrill e treni" potrebbero usufruirne solo quando l'andria gioca in casa... ma quando l'andria gioca in casa loro sono allo stadio!

quindi, A CHE SERVE LA TESSERA DEL TIFOSO???

DOVE SONO I SUOI BENEFICI???
oddio!!ma non ci credo, cioè tutt stu casein p sta caz d tessr, e poi lo sconto vale solo quando gioca la squadra, ma doi è propr a carcateur..
ma perche non lo sapevi che e tutta na cargateur????????
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Messaggio  dj_miki Dom Ott 10, 2010 10:17 pm

wagliò tutti a vedere la manzoni sport(mercoledi c'è la presentazione ufficiale)...oramai sto calcio è uno schifo!!!
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